Mai stati meglio. Guarire da ogni
malanno con la storia
Autore: Celi Lia, Santangelo
Andrea
Dati: 2014, 236 p., brossura
Editore: UTET
A New York è tuttora fatto divieto di sparare a una lepre da
un tram in corsa
Chi non ricorda come un incubo lo
studio della Storia a scuola? Chi non pensa che il maggior ostacolo alla
comprensione dei fatti storici sia l’ossessione per la successione di
eventi, scanditi da date da mandare a memoria? Per quanto sia importante insegnare
a ricordare alcune date che hanno segnato fatti storici rilevanti, l’approccio
alla didattica della Storia si è fatto negli anni diverso, consente una visione
più problematica che nozionistica; tuttavia spesso i libri di testo non
aiutano. Bisognerebbe aiutare i ragazzi a non provare disgusto per lo studio
della Storia, ma ad appassionarsi ed emozionarsi, prendendo in considerazione
ad esempio la reattività dell'uomo di fronte alle risorse a sua disposizione e
agli eventi della politica, dell'economia e del progresso tecnologico, che
tanto sviluppo hanno portato. Un ulteriore passo sarebbe quello di attualizzare
la storia dell’uomo, confrontando i vari passaggi epocali con le vicende
contemporanee, in modo meno serioso di quanto normalmente si faccia.
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Una proposta inaspettata e inedita
arriva da Lia Celi e Andrea Santangelo con questo saggio divertente e
istruttivo, che invita il lettore a relativizzare i malesseri odierni, di cui
tutti ci lamentiamo sia pure in modi diversi, mettendoli a confronto con quanto
di peggio ha sopportato l’umanità nelle epoche passate. Insomma, Celi e
Santangelo ci propongono di combattere le ansie moderne con un antidepressivo
di sicura efficacia: la riflessione storica.
Se diamo uno sguardo rapido al passato
dell’uomo, non sarà difficile rendersi conto che quella che viviamo è un’epoca
fortunata, ricca di opportunità: affermarlo adesso, in piena crisi economica
mondiale, con tutte le ripercussioni che questa ha sulla vita che tutti
facciamo, è coraggioso e incoraggiante.
E così in “Mai stati meglio” si passano
in rassegna le malattie cardiologiche, quelle digestive, quelle visive, le
epidemie, le affezioni del sangue, la traumatologia e la follia, fino ai
disturbi della sfera sessuale, tutti curabili ricordando quando, nel corso
della storia, si stava davvero peggio
Conclude il volume una bella
bibliografia ragionata, che offre suggerimenti utili ad apprezzare la Storia,
nella prospettiva medicamentosa che gli Autori propongono nella loro
trattazione.
Molti i titoli interessanti indicati, secondo
le epoche storiche di riferimento, da Celi e Santangelo, a partire dai classici
(Bibbia, Iliade, Odissea, gli storiografi e i tragediografi latini e greci,
Giulio Cesare e Cicerone), passando dai moderni antichisti, per arrivare ai romanzi
storici. Si prosegue con Dante e Boccaccio, per finire a Guicciardini e Machiavelli,
e ancora con i grandi medievisti Bloch e Le Goff e i romanzieri contemporanei
che hanno raccontato il Medioevo, Eco e Follett solo per fare due nomi. Per
l’epoca moderna gli autori consigliati sono Manzoni e Beccaria e altri che
appartengono abbastanza alla tradizione dei consigli –anche scolastici- di
lettura e approfondimento. Interessante per i secoli XX e XXI l’indicazione,
tra le tante, della graphic novel “Maus” di Art Spiegelman. Mi aspettavo, per
la Preistoria, di trovare l’indicazione di uno dei titoli più interessanti che
mi sia mai capitato, un libro che consiglio molto, perché divertente, “Il più
grande uomo scimmia del Pleistocene" di Roy Lewis, Adelphi, ma è solo per
dire che la lettura, anche per diletto, può offrire spunti davvero interessanti
e piacevoli per approfondire tematiche, altrimenti destinate a studi
scolasticamente strutturati in modo diverso.
Ma la parte più interessante della
bibliografia in appendice è la sezione “Per una storioterapia pediatrica”, in
cui si suggerisce l’utilizzo della Playstation e dei videogiochi di strategia a
tema storico, che possono essere efficaci nell’avvicinare i ragazzi alla
Storia, “materia spesso resa arida, anzi desertificata da una didattica senza
fantasia”.
Gli autori provengono entrambi da studi
classici, ma hanno percorso strade diverse; Lia Celi è diventata giornalista
satirica e autrice radiotelevisiva, Andrea Santangelo si è occupato di
archeologia, diventando direttore editoriale per riviste settoriali. Si sono
ritrovati, abbastanza casualmente a detta loro, per quest’avventura di “Mai
stati meglio”, scrivendo a quattro mani un saggio atipico (come da un po’
capita di leggerne), in cui sono riusciti a ottenere un risultato
stilisticamente omogeneo, grazie al continuo confronto che ha consentito loro il
raggiungimento di una buona armonia tra le parti (“Ci siamo divisi i capitoli.
Appena finivamo, lo mandavamo all'altro che ci aggiungeva le sue
considerazioni. In pratica Lia rendeva divertenti i miei lavori e io rendevo
pallosi i suoi. Così abbiamo raggiunto un buon equilibrio”, Andrea Santangelo
nel salotto di libri.tempoxme.it)
Consiglio davvero questa lettura, che
mi ha appassionato e divertito, ma potete anche seguire gli ‘sconsigli’ degli
autori, che sul sito di Tempoxme ci danno dieci buoni motivi per non leggere “Mai
stati meglio”.