mercoledì 30 dicembre 2015

Un anno carico carico di libri


Photo Elena Tamborrino
Come lo scorso anno dedico l’ultimo post di dicembre al bilancio delle letture fatte e inizio subito col dare i numeri: 80 libri letti (uno in meno dello scorso anno, ma ero certa che fossero dieci in più, mi ha imbrogliato la ‘sfida’ con me stessa proposta da Goodreads, che fissava il traguardo a settanta libri, perché –ci ho pensato dopo- non aveva inserito i titoli già presenti nella mia libreria virtuale e riletti nel corso dell’anno), di cui 18 in e-book. Ecco, qui registro una controtendenza: invece di aumentare, il numero di e-book è sensibilmente diminuito (ben undici in meno dello scorso anno), perché alla fine continuo a perseverare con la smania del possesso dell’oggetto libro. A parte l’attaccamento al libro di carta (ovviamente vi risparmio il discorso del fascino dell’odore della carta, perché lo trovo insulso e falso) che sembrerebbe fine a se stesso, in realtà trovo più comodo risfogliare il libro piuttosto che l’e-book; inoltre una disavventura con l’account di Adobe (il software che consente di leggere gli e-book protetti con DRM) mi ha fatto perdere la gran parte degli acquisti digitali che non ho più potuto recuperare da BookRepublic (questo è anche il motivo per cui i pochi e-book acquistati da un certo momento in poi li ho presi esclusivamente su Amazon, da cui è sempre possibile recuperare ciò che hai regolarmente pagato).
Non c’è quest’anno un autore più letto di altri, se si fa eccezione per Elena Ferrante della quale (del quale?) ho completato la quadrilogia de “L’amica geniale” iniziata nel 2014 (a proposito, questi libri li ho solo in e-book, ma spero di acquistarli in cofanetto prima o poi, in fondo il mio compleanno è tra poco più di un mese). Ho seguito le ultime uscite degli scrittori che leggo da tempo e che acquisto a scatola chiusa, come Ammaniti, Camilleri, Manzini; ho fatto scoperte interessanti, di cui ho parlato in post dedicati, come Salvatore Satta, Anne Fine, Jenny Offill, Dorothy Baker, Giorgio Manganelli.
Photo HelenTambo on Instagram
“Infinite Jest” di David Foster Wallace (di cui che avevo letto solamente “Una cosa divertente che non farò mai più”) e “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij sono state le imprese titaniche portate a termine grazie al sostegno del gruppo di lettura Scratchmade di Maria Di Biase: non so se di Wallace leggerò altro, so per certo che mi aspetta l’opera omnia di ‘Dosto’ e anche gli altri russi (magari non tutto di tutti, ma quasi: diciamo che sto andando in fissa).
L’editore più presente nel mio elenco quest’anno è Einaudi (17), seguito da Mondadori (7), Adelphi (6), e/o e Sellerio (5), Feltrinelli e Bompiani(4), Sonzogno, Rizzoli, minimum fax, Skira (2).  Anche quest’anno mi è capitato di leggere libri particolari, piccole chicche editoriali che si possono trovare spesso solo se cercate attentamente o se si capita a Roma a dicembre alla fiera della piccola e media editoria, PiùLibriPiùLiberi: così ho letto libri editi da NN Editore, Marcos y Marcos, Ėxòrma, CaratteriMobili, :duepunti edizioni, Zandegù.
Quest’anno credo di aver lasciato a metà solo un libro, “Sei la mia vita” di Ferzan Ozpetek: una lunga narrazione in cui il regista turco, ormai italiano d’adozione, si rivolge all'amato compagno, raccontandogli la sua vita passata, gli incontri e i luoghi prima e durante la loro felice convivenza. Un racconto infarcito di continue dichiarazioni d'amore (al limite del melenso), di episodi che riguardano la vita degli amici del regista (magari anche chi se ne importa, o no?), le cui uniche parti da salvare sono quelle in cui si capisce che molto dei film di Ozpetek nasce dalla vita vera: esiste la terrazza dei pranzi domenicali di "Le fate ignoranti", esiste l'anziano colpito da amnesia che trova rifugio nella casa di Giovanna Mezzogiorno ne "La finestra di fronte". Noioso e faticoso, della serie “non tutte le ciambelle riescono col buco”, conferma che si può essere grandi registi, ma realizzare un film di successo, in cui oltre al regista e al soggetto ci sono gli attori, la fotografia, i costumi, le scenografie, la colonna sonora, è altro dallo scrivere un libro.
Nel caso invece de “L’uomo in rivolta” di Albert Camus, per il momento messo da parte, mi sono fermata all’introduzione, rimandando a tempi migliori la lettura.
Mi è piaciuto molto rileggere qualche libro che fa parte del mio repertorio di letture giovanili: oltre al Pinocchio di Collodi in edizione integrale, sono stata contenta di rileggere “Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino, “L’Agnese va a morire” di Renata Viganò, “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, “Una storia semplice” di Sciascia.

Qualche parola in più la vorrei adesso spendere per qualcuna delle 17.188 pagine lette quest’anno:
“Guanti bianchi” di Edgarda Ferri: è la cronaca romanzata dei tre giorni che seguirono l’attentato di Sarajevo in cui il 28 giungo 1914 persero la vita l’erede al trono dell’impero asburgico Francesco Ferdinando e la sua sposa morganatica Sophie Chotek. Ne ho parlato già qui ma mi fa piacere ritornare a segnalare questo libro, per la storia che racconta (l’organizzazione delle esequie, il viaggio che le salme di Francesco Ferdinando e Sophie fecero dalla Serbia all’Austria, passando da Trieste, allora asburgica) e per come Edgarda Ferri la racconta. Per mesi l’immagine della bara di Sophie, così come la Ferri descrive la scena -anche se le immagini d’epoca sembrerebbero dire altro-, poggiata a terra e lontana da quella del marito che invece era innalzata su un sontuoso catafalco, mi ha fatto pensare a come la ragion di Stato sia stata più forte dell’amore.
“Atti osceni in luogo privato” di Marco Missiroli, quasi un evento letterario che però all’inizio non mi ha sollecitato grandi entusiasmi, per il tono un po’ saccente nella continua esibizione di titoli che fanno parte della biblioteca personale del protagonista: un romanzo di formazione sull’educazione sentimental-sessuale (soprattutto sessuale) e libresca del dapprima giovanissimo Libero Marsell, poi giovane, poi giovane adulto, che racconta la sua vita tra l’Italia e la Francia, in una famiglia smembrata ma sempre presente. A un certo punto però ha iniziato a prendermi e alla fine le stelline assegnate su Goodreads sono state ben 5. La copertina, davvero brutta, non rende onore al romanzo: anche l’occhio vuole la sua parte e il sedere che dovevano fotografare probabilmente potevano sceglierlo meglio, a meno che non si sia voluto proprio così, bello piatto.
Photo HelenTambo on Instagram
La monaca" di Simonetta Agnello Hornby: è la storia di Agata, una fanciulla costretta alla monacazione come spesso accadeva nelle migliori famiglie, specie se cadevano in disgrazia, ambientata nella prima metà dell’Ottocento, in piena epoca risorgimentale, tra la Sicilia e Napoli. Supportata da rigorose indagini storiche, la Agnello Hornby ha scritto una storia d’amore e di umanità davvero coinvolgente, che consiglio fortemente.
“L’altra” di Elvira Serra: se, come recita il famoso e oltre misura citato incipit di "Anna Karenina", tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro e le infelici lo sono a loro modo, anche le relazioni extraconiugali presentano delle caratteristiche universali, dei denominatori comuni, delle coincidenze non determinate dal caso.Ne parla in maniera lucida, spietatamente reale -e spesso in tono ironico-, Elvira Serra, che ha deciso di affidare a "L'altra" la sua storia. Che poi è la storia di tante 'Altre', delle quali non si tiene mai conto, quando si fanno considerazioni generali su adulterio, relazioni clandestine e dintorni.
Deprimente, anche se illuminante (e con lieto fine, inaspettato e immagino eccezione alla regola). Merita una lettura.
“L’uomo dei cerchi azzurri” di Fred Vargas: ho scoperto Vargas. E soprattutto ho scoperto il commissario Adamsberg, l'ennesimo poliziotto affascinante nel suo essere scontroso, pensieroso e pensatore senza metodo ma dalle intuizioni fulminee, trasandato (fintamente, studiatamente), non bello e bellissimo al tempo stesso.
Diventerà la mia prossima mania, anzi lo è già.
Questo è il primo romanzo della serie che Fred Vargas, archeologa e medievista francese, ha dedicato ai casi del commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Sono undici romanzi, pubblicati in Italia da Einaudi (forse non tutti, credo che ne manchi uno, pubblicato in Francia con il titolo "Salut et libertè").
"Mnemotecniche e rebus" di Umberto Eco: un excursus storico sulle tecniche più industriose adottate fin da tempi più remoti, per arrivare al rimedio personale del semiologo, filosofo e scrittore Eco, per uscire da qualche situazione di imbarazzo nelle occasioni in cui deve tenere discorsi in inglese e ha bisogno di un aiutino...
Gustosissimi i rebus presentati.
Lettura amena e istruttiva.

Chiudo questo post con i doverosi ringraziamenti:
- a Maria Di Biase e a tutto il gruppo di lettura Scrachtmade, vero e proprio supporto per le letture più ambiziose che potevo fare,
- a Erika Pucci e Alessandro Pigoni con i quali ho promosso i progetti di lettura di "Sillabari"  di Goffredo Parise"Biglietti agli amici" di Pier Vittorio Tondelli su Twitter, sotto l’egida di TwLetteratura,
- alla stessa TwLetteratura (e i suoi quattro moschettieri, Edoardo Montenegro con il quale mi sono continuamente confrontata, Paolo Costa, Pierluigi Vaccaneo e Iuri Moscardi) che mi ha supportato facendo proprio il percorso di #NidiDiRagno, durante il quale con le scuole abbiamo letto e riscritto il primo romanzo di Italo Calvino,
- al salotto letterario che frequento mensilmente: a turno si propone un libro per la lettura successiva e nell’occasione si ospita a casa propria tutto il gruppo (una quindicina di persone): la serata si conclude con una cena a tema, ispirata dal libro letto,
- ai molti amici lettori che mi hanno dato buone dritte.

Il 2016 si aprirà con #LeggoNobel, il progetto di lettura dedicato agli scrittori che hanno vinto il Nobel per la Letteratura, ideato con Valentina Accardi del blog "La Biblioteca di Babele": si comincia l’11 gennaio con “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling.
Seguiteci, ve ne faremo leggere di belli!

2 commenti:

  1. Allora direi che, a parte qualche piccolo incidente di percorso, è stata una buona annata. Molti di quelli che hai citato ce li ho in lista, devo ancora leggerli. Altri, invece, li leggeremo insieme.
    Buon 2016 e buone letture, Elena!

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