Photo Mauro Minutello |
A mezzogiorno, Luca e Antonella presero il pranzo per il nonno Vito che stava lavorando nel frantoio di famiglia nei pressi dell’oliveto. La giornata era bella. Anche se faceva freddo, il cielo era sereno e tutt’intorno regnava la tranquillità.
Oltrepassata la strada provinciale, s’inoltrarono lungo i sentieri umidi della campagna, tra gli arbusti e l’erba alta che coprivano i muretti a secco.
Dopo avere percorso un breve tratto di strada in terra battuta, si trovarono in un grande spiazzo, in mezzo a secolari alberi d’ulivo.
Videro il portone del vecchio frantoio ed entrarono. Era un locale grande e scuro, con una vasca di pietra al centro e, sopra, una possente macina. Un somaro, docile e paziente, girava intorno alla vasca legato ad una trave che faceva girare la mola senza fermarsi. La macina lenta e sicura frantumava le olive gonfie e nere, e preparava la spremitura dell’olio…
Un grande camino, rosso di carboni ardenti, scaldava l’aria fredda di dicembre. Luca e Antonella, dopo aver salutato, porsero al nonno una gamella piena di verdura con pasta e fagioli. Vito mangiò con gusto e bevve generosamente il suo vino rosso.
Dopo essersi saziato, tagliò due fette di pane dalla grossa pagnotta; l’abbrustolì sul fuoco, ci passò sopra uno spicchio di aglio tagliato a metà e poi versò dell’olio da un pentolino. Era verde, denso e profumato.
- Mangiate il pane caldo con l’olio delle nostre olive. Vi riscalderà! - disse.
Luca prese la fetta di pane gocciolante di olio. L’addentò… Disse che non aveva mai mangiato del cibo così buono. Aveva l’odore dei campi e degli ulivi, il colore del fuoco che ardeva. Aveva il sapore pieno del lavoro paziente dell’uomo e del docile somaro che spingeva la mola per schiacciare le olive.
Era saporito, dolce e amaro.
- Grazie, nonno, il tuo olio è sempre più buono! - disse Antonella dopo aver mangiato la grossa fetta di pane abbrustolito condita con l’aglio e l’olio appena spremuto.
Vito accese la sua pipa con un tizzone della brace e si mise a chiacchierare con i giovani e con il nachiro presente.
Parlarono del tempo, del vecchio frantoio ancora funzionante, delle nuove tecniche in uso nel settore e della purezza dell’olio.
Poi Luca e la fidanzata, dopo aver salutato il nonno e i contadini intenti a svuotare i sacchi pieni di olive nel deposito, uscirono dall’oscurità del frantoio all’aria aperta, abbagliati dalla luce viva del sole dicembrino e dal colore dei campi.
Respirarono a pieni polmoni l’aria fresca e profumata di terra rossa ed erba bagnata, di fiori, di alberi e di piante che emanavano odori freschi e particolari che solo in campagna si potevano sentire.
Si presero sottobraccio avviandosi felici verso casa godendo di quella pace, quel profumo e quel sapore di cose buone.
©Lucio Causo
Soundtrack: AllaBua, "Lucernaru"
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