Guanti bianchi
Autore: Ferri Edgarda
Dati: 2014, 183
p., rilegato
Editore: Skira (collana NarrativaSkira)
Li univa un magnetismo misterioso,
per certi versi inquietante.
Come se sapessero che avevano poco da vivere;
e che l’unica maniera per
evitare
di spendere malamente la loro breve esistenza,
era quella di non separarsi mai più.
Il 28 giugno 10914 a Sarajevo l’erede al trono dell’Impero
austro-ungarico Francesco Ferdinando d’Asburgo è ucciso in un attentato,
insieme a sua moglie Sophie. È la scintilla che accenderà l’Europa e il mondo
nel primo grande conflitto del Novecento, la Grande Guerra. Un pretesto per
quella che era considerata in Europa una situazione di equilibrio assai
precario, in cui i Balcani rappresentavano uno dei nodi cruciali di tensione
diplomatica.
A partire da quella data si consumano sette giorni in cui si deve decidere sulle esequie e a farlo sarà il Gran Ciambellano di Corte, Alfred principe di Montenuovo, che vorrà seguire scrupolosamente il protocollo della corte asburgica, che prevede l’esclusione dai funerali solenni di Sophie Chotek, che dell’arciduca Franz è moglie morganatica.
A partire da quella data si consumano sette giorni in cui si deve decidere sulle esequie e a farlo sarà il Gran Ciambellano di Corte, Alfred principe di Montenuovo, che vorrà seguire scrupolosamente il protocollo della corte asburgica, che prevede l’esclusione dai funerali solenni di Sophie Chotek, che dell’arciduca Franz è moglie morganatica.
Edgarda Ferri dipana la cronaca di quei giorni tra
discussioni, tensioni a corte e posizioni intransigenti o possibiliste.
Photo HelenTambo on Instagram |
I protagonisti, richiamati via via che si ricostruiscono le
vicende -anche di contorno al fatto nudo e crudo di cronaca-, prendono vita tra
le pagine di questo romanzo, in cui la Storia e l’immaginario si fondono, con
un risultato coinvolgente. Oltre quelle
che possono essere le conoscenze storiche degli eventi drammatici di
quell’estate del 1914, è l’aspetto umano dei personaggi della corte asburgica a
trascinare nella lettura: aspetti inediti che riguardano il privato del Kaiser
Francesco Giuseppe, della sua defunta moglie Elisabetta di Baviera (la celebre
Sissi), dello stesso Francesco Ferdinando, che dell’Imperatore era nipote in
quanto figlio del fratello Carlo Ludovico, e della sua bellissima e sfrontata Sophie,
insofferente agli inutili orpelli imposti dalla vita di corte, sposata contro
il volere di tutti e per solo amore (fatto inconsueto per l’epoca, specie in
una casa regnante dove i matrimoni venivano celebrati spesso per suggellare
alleanze politiche tra le corti europee, destinato a provocare il più alto
conflitto protocollare della storia d’Europa).
I destini della famiglia ruotano intorno alla figura
carismatica del Kaiser: Francesco Giuseppe, “divinità irraggiungibile” è stato
il destino di suo fratello Massimiliano, relegato in Messico dopo aver
pronunciato la Renuntiatio al trono
asburgico; è stato il destino di suo figlio Rodolfo, suicida sepolto in fretta
e in solitudine, senza il conforto di una preghiera, di un fiore. È stato il
destino di Sissi, moglie incompresa e spaventata dall’incapacità dell’imperatore
di provare la minima emozione, anche di fronte alla morte di un figlio; Sissi,
vittima di morte violenta per mano di un anarchico italiano, aveva avuto
esequie silenziose e formali, mentre il marito cercava conforto nella compagnia
dell’amante storica, Katharina Schratt.
Infine loro, Franz e Sophie, coppia splendida e fuori dagli schemi, la cui sorte -anche da morti- doveva essere decisa seguendo logiche di opportunità, gestite da Alfred di Montenuovo per rispettare l’estrema obbedienza a un protocollo che non voleva cedere all’umana pietà.
Infine loro, Franz e Sophie, coppia splendida e fuori dagli schemi, la cui sorte -anche da morti- doveva essere decisa seguendo logiche di opportunità, gestite da Alfred di Montenuovo per rispettare l’estrema obbedienza a un protocollo che non voleva cedere all’umana pietà.
Durante la lettura che sto portando a termine in questi
giorni, si rivela utile lo schema dell’albero genealogico degli Asburgo, di
grande aiuto per districarsi tra le varie parentele di una famiglia che nella
sua storia ha vissuto pagine intensamente drammatiche: suicidi, morti violente,
relazioni pericolose hanno movimentato l’esistenza dei suoi componenti.
La scrittura di Edgarda Ferri è coinvolgente e appassionata,
frutto certamente dei suoi interessi storici (è autrice anche di biografie di
personaggi storici, Maria Teresa d’Austria, Giovanna la Pazza, Matilde di
Canossa e Piero della Francesca). Sto centellinando la lettura, anche perché la
porto avanti insieme con altre: la assaporo alla fine della giornata, per
isolarmi in un tempo passato, entrando in diretto contatto con personaggi vivi
e reali.
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