Omicidio al Giro
Autore: Foschi Paolo
Dati: 2015, 157 p., brossura
Editore: E/O
Lo scorrere del tempo
è la più grande porcheria del mondo,
pensava Igor Attila.
Siamo alla quinta avventura del commissario Igor Attila
della Sezione crimini sportivi della questura
di Roma, dopo "Delitto alle Olimpiadi", “Il castigo di Attila”, "Il killer delle maratone", e
"Vendetta ai Mondiali". Stavolta la squadra coordinata dal commissario
Attila è alle prese con un caso che apparentemente si potrebbe archiviare come
incidente, ma che al fiuto investigativo del nostro eroe si palesa subito come
sospetto.
E non ha torto, Igor Attila: aiutato dai suoi uomini e dalla vice
Chiara Merlo scoprirà che il ciclista Claudio Fallai, atleta favorito
all’imminente Giro d’Italia, è vittima di un omicidio. Le indagini porteranno la
squadra del commissario ‘rock’, amante della boxe, della velocità e del
Calvados, a scoprire un giro di doping e traffici vari che rischiano di
compromettere la reputazione della vittima e del suo entourage.
Photo HelenTambo on Instagram |
Intorno a Attila si muove un gruppo di personaggi ormai
familiari: i rapporti che li legano sono sempre più definiti mentre alcuni sono
in evoluzione, ad esempio quello tra Igor e Chiara Merlo, sempre detestata per
la sua aria da maestrina, ma anche stimata per la sua preparazione. Ed è in
evoluzione anche il rapporto con l’eterno Titta: anche in questo ultimo
romanzo, il compagno di Igor è più evocato che presente. Non si riesce nemmeno
a immaginare fisicamente, non si vede, si sente e basta. Stavolta il motivo del
contendere è il desiderio di paternità -e quindi di stabilità- che Igor sembra
aver paura di assicurare a Titta ed è questa la causa dell’ennesimo allontanamento
tra i due. Ma a questo punto della loro storia è evidente che il più
problematico tra i due è proprio il commissario, sempre alle prese con i propri
fantasmi, i vecchi rancori e i nuovi problemi, come se non fosse capace di
godere del qui e ora.
Foschi continua ad occuparsi di sport in questa che ormai è
una serie, con numerosi lettori affezionati. Lo stile è quello di sempre,
asciutto e veloce, le storie sono sempre più mature e offrono spunti di
riflessione su un mondo, quello dello sport, che per definizione dovrebbe
essere pulito, ma –come fin troppo spesso le cronache ci raccontano- lo è
sempre di meno.
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