mercoledì 4 maggio 2016

Ultima lettura: "Atlante degli abiti smessi" di Elvira Seminara


Perché, Corinne, non mi rispondi mai.
Che senso ha, se non mi ascolti,
continuare a parlarti?
Invitarti al ballo dei miei vestiti,
e poi ballare sola, con gli attaccapanni?

Tanti punti in questo romanzo di Elvira Seminara fanno sentire la solitudine della protagonista, Eleonora, ma tra tutti ho scelto questo, che raccoglie le domande accorate di una madre alla figlia, alla quale sta scrivendo l’inventario dei suoi vestiti, che altro non è che il bilancio di una vita che si consegna a chi verrà dopo.
La morte del marito rappresenta per Eleonora lo strappo dalla figlia Corinne: l’incomunicabilità tra le due donne costringe la madre a lasciare Firenze per rifugiarsi a Parigi, dove si muove con familiarità e dove cercherà di mettere ordine tra i pensieri, raccogliendo brandelli di ricordi, seguendo le vite degli altri, gli inquilini del palazzo in cui è andata a vivere. Nella casa che sta lasciando, sul tavolo di cucina, restano tre fogli destinati a Corinne, in cui Eleonora descrive il contenuto del suo armadio di abiti smessi, distinto in categorie, con la raccomandazione di averne cura, perché tra quei vestiti la figlia troverà la strada e le risposte di una vita.
Nell’armadio di Eleonora ci sono così vestiti accoglienti, vestiti rossi forsennati, quelli che t’intristiscono, che aumentano di peso, che ingrassano (”però si vede sotto che sei magra”), vestiti nati sbagliati, vestiti compassionevoli, vestiti grati, vestiti che ti saltano addosso, vestiti impropri (“che non vedi l’ora di strapparti di dosso e fare riposare”): l’elenco è lunghissimo, corre lungo 62 brevi capitoli, in cui le stoffe si mischiano ai rancori, alle sorprese, alle parole, ai gesti consueti e a quelli nuovi, ai dolori e alla rassegnazione, all’impeto e al frastuono dell’umanità intorno alla protagonista, voce narrante.
Gli indumenti si materializzano e non sono solo tessuto, si personificano, hanno un carattere, un aspetto che li fa ‘abitare’ da noi, diventano complementari alle nostre esistenze e ci fanno stare al mondo in qualche modo, anche rispetto agli altri. Gli abiti non sono su di noi, ma sono con noi, prendono vita insieme ai nostri passi e alle nostre voci, alle braccia che ci stringeranno, ai cibi che mangeremo (e che qualche volta li macchieranno), ai caffè che prenderemo. E non è un caso se uso il plurale: l’armadio di Eleonora è il nostro armadio, impossibile non riconoscere anche i nostri sentimenti nascosti tra colori (scuri, chiari, sfacciati, vivaci, cangianti, slavati, pallidi) e stoffe (morbide, tese, ruvide, naturali, delicate).
La passione che trasuda dai vestiti di Eleonora, il loro essere vivi nonostante siano ormai smessi, la voce della protagonista, così vicina alla nostra, trasmettono l’idea forte che la solitudine non ci trova mai veramente soli, perché siamo soli in mezzo agli amori finiti, ai vicini di casa le cui vite sfiorano la nostra e verso le quali abbiamo curiosità, ai figli che si allontanano eppure sono sempre nei pensieri.
All’inizio confesso di aver fatto un po’ di fatica a entrare nell’armadio di Eleonora, a comprendere la forma della sua storia attraverso le pieghe dei suoi abiti; poi però la lettura si è fatta fluida e coinvolgente, tanto da far perdonare all’Autrice uno scivolone storico che riguarda  baronessa di Carini, vissuta intorno alla metà del 1500, che lei ricorda murata viva e che invece fu assassinata dal padre che l’aveva colta in flagranza di adulterio, dando vita a una storia leggendaria che fa parte del patrimonio dei cantastorie siciliani. Poco male, anche se si poteva evitare (e questo piccolo incidente mi ha fatto pensare che forse gli editor di Einaudi sono troppo giovani per aver visto il famoso sceneggiato televisivo Rai del 1975, “L'amaro caso della baronessa di Carini”, di Daniele D'Anza, con Ugo Pagliai e Janet Agren).
Giudizio su Goodreads di cinque stelline, meritatissime.
 
Photo HelenTambo on Instagram



Atlante degli abiti smessi
Autore: Elvira Seminara
Dati: 2015, 179 p., brossura; ebook ePub con DRM 1,0 MB
Editore: Einaudi (collana i coralli);
Prezzo: € 17,00 (eBook € 8,99)
Giudizio su Goodreads: 5 stelline

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