L’appuntamento
Autore: Pulixi Piergiorgio
Dati: 2014, 129 p., brossura
Editore: Edizioni e/o (collana Originals)
Perché, devi sapere, io non sarei quello che sono senza Cassandra…
È molto bravo Piergiorgio Pulixi, giovane scrittore che esce
dal collettivo Sabot di Massimo Carlotto, già inventore del poliziotto
(scorretto) Biagio Mazzeo, protagonista di due romanzi che precedono questo, in
cui però non entra.
Pulixi ha scritto un racconto lungo 129 pagine, che si fanno
leggere in un paio di ore: questo è il tempo che ho impiegato per farmi
prendere da questo serrato scambio di battute, durante il quale si srotola una
storia ad alta tensione.
Photo HelenTambo on Instagram |
A raccontare l’incontro al buio tra Laura e –diciamo-
Domenico, è l’uomo, in prima persona. Un uomo che è un grande osservatore e che
studia a distanza la sua vittima, prima di avvicinarla. Che Laura sia una
vittima, lo si capisce dalle prime battute, dal suo atteggiamento di attesa
solitaria al tavolo di un elegante ristorante dove è stata convocata per un
‘gioco’ molto particolare. Queste le premesse, che porteranno a uno sviluppo
della situazione tutt’altro che scontato.
La storia si svela al lettore attraverso rapide sequenze dialogiche, in cui volta per volta si inseriscono i vari personaggi di contorno, ciascuno dei quali svolge un ruolo determinante per lo sviluppo dell’intreccio. E si tratta di un intreccio in cui sembra di scendere in un gorgo di perversione sempre più profondo, fino all’inimmaginabile conclusione un po’ splatter.
La storia si svela al lettore attraverso rapide sequenze dialogiche, in cui volta per volta si inseriscono i vari personaggi di contorno, ciascuno dei quali svolge un ruolo determinante per lo sviluppo dell’intreccio. E si tratta di un intreccio in cui sembra di scendere in un gorgo di perversione sempre più profondo, fino all’inimmaginabile conclusione un po’ splatter.
Il culmine di
un’escalation di violenza psicologica è lo svelamento di un piano diabolico e
scellerato, determinato dalla noia e dalla ricchezza.
Pulixi si fa leggere fluidamente, coinvolge il lettore in
una spirale di attese ansiogene, nulla di meglio per gli amanti del genere noir.
Unica nota stonata, in una scrittura gradevole e curata, è il cedimento a
un’espressione modaiola che a me risulta odiosa, un quant’altro a p. 121 che si poteva sostituire con un sintagma dallo
stesso significato (ma questa è una questione di gusti). Nulla toglie all’efficacia
del racconto, che merita uno dei vostri pomeriggi da fine settimana di
maltempo, in poltrona e al caldo confortevole delle vostre case.
E se non lo leggerete quest’inverno, portatelo al mare la prossima estate, ma non leggetelo sotto il sole, rischiereste di dimenticarvi del tempo che passa e di prendervi un’insolazione. Meglio sotto l’ombrellone.
E se non lo leggerete quest’inverno, portatelo al mare la prossima estate, ma non leggetelo sotto il sole, rischiereste di dimenticarvi del tempo che passa e di prendervi un’insolazione. Meglio sotto l’ombrellone.
E state attenti a tutte le vostre interazioni tramite
social… Molto attenti.
PS. La citazione in apertura della recensione non si può capire se non si
legge il libro. Quindi buona lettura.
Si comincia in un ristorante? Molto bene. E, magari, commento anche su Google +, NetworkedBlogs, Pinterest e GoodReads. Sono anche lì.
RispondiEliminaSi comincia in un ristorante e si finisce con un banchetto, direi. Da leggere e commentare!
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