Sorella
Autore: Lodoli Marco
Dati: 2008, 100 p., brossura;
ePub con DRM 815,2 KB
Editore: Einaudi (collana I
coralli)
È così breve la vita, Amaranta,
sembra un giorno che prima è
mattina e poi è sera,
piove, c’è il sole, fa caldo, fa freddo.
Che hai fatto, Amaranta mia, che hai fatto?
Questa è la storia di Amaranta, una donna che ha rinunciato
a vivere da quando era giovanissima (appena sedici anni) e che per farlo ha
scelto una via speciale, quella della monacazione senza vocazione. Nel caso di
Amaranta farsi suora significa sfuggire alla vita (“Che la vivano gli altri, la vita, se ci tengono tanto, che si diano
appuntamenti e baci e spinte, Io voglio avere il viso pallido delle suore,
grani freddi tra le dita”), rinunciare agli altri, ché tanto le altre suore
sono poco impegnative, loro sono felici e si accontentano dell’amore di Dio.
Invece Amaranta no, non è felice dell’amore di Dio, perché forse non ci crede
fino in fondo: insomma, il suo matrimonio con la Chiesa è solo un matrimonio di
convenienza, quello che ti consente di uscire da una casa per infilarti in
un’altra e nel suo caso le ha permesso di uscire da una vita che non voleva per
entrare in un’altra che, piatta com’è, piena di abitudini e rituali anche
incomprensibili ma sopportabili, alla fine è meglio delle incognite alle quali
sarebbe andata incontro, facendosi vivere in mezzo alla gente.
Photo HelenTambo on Instagram |
Per questo quando la madre superiora la
destina a un incarico nuovo -occuparsi dei bambini dell’asilo-, Amaranta
reagisce, per poi adeguarsi a malincuore, perché a lei i bambini non piacciono,
non le piace la loro vitalità, non le piacciono le manine sporche, le domande
insistenti, il chiasso, i capricci, le mamme apprensive. Tuttavia quel mondo
bambino che lei rifiuta sarà la sua via di fuga, la possibilità di scoprirsi
umana e capace di sensazioni sconvolgenti: il tramite per il cambiamento,
profondo e definitivo, sarà Luca, un bambino misterioso e speciale che non
parla mai ma che a lei si attacca e che le dice solo tre parole –sigaretta,
ruba e uomo-, tre parole che sovvertiranno la vita di Amaranta, le sue priorità
e i suoi valori.
A me questo libro ha tolto il fiato, mi ha travolto, assorbito i pensieri. Bellissimo e struggente. Un po’ per la storia, per il personaggio di Amaranta, così strano e difficile da comprendere. E poi sicuramente per la scrittura di Lodoli, che accoglie e sorprende. Gli scenari, l’ambiente, le persone che ruotano intorno a questa religiosa che tanto religiosa non è, tutto contribuisce a disegnare un quadro inquietante, dai toni cupi anche quando parla dei bambini che giocano, forse perché in realtà più che giocare questi bambini si azzuffano, sputano il cibo, rovesciano ceste di giocattoli. Tuttavia anche nei momenti più angoscianti della storia, si conserva un guizzo di colore (ad esempio lo smalto rosso che Amaranta mette alle unghie dei piedi, preparandosi a un possibile e temuto incontro con un uomo sconosciuto, anzi meglio, con un uomo qualunque), come una pennellata vivace in un quadro dai colori scuri, foschi.
A me questo libro ha tolto il fiato, mi ha travolto, assorbito i pensieri. Bellissimo e struggente. Un po’ per la storia, per il personaggio di Amaranta, così strano e difficile da comprendere. E poi sicuramente per la scrittura di Lodoli, che accoglie e sorprende. Gli scenari, l’ambiente, le persone che ruotano intorno a questa religiosa che tanto religiosa non è, tutto contribuisce a disegnare un quadro inquietante, dai toni cupi anche quando parla dei bambini che giocano, forse perché in realtà più che giocare questi bambini si azzuffano, sputano il cibo, rovesciano ceste di giocattoli. Tuttavia anche nei momenti più angoscianti della storia, si conserva un guizzo di colore (ad esempio lo smalto rosso che Amaranta mette alle unghie dei piedi, preparandosi a un possibile e temuto incontro con un uomo sconosciuto, anzi meglio, con un uomo qualunque), come una pennellata vivace in un quadro dai colori scuri, foschi.
Mi è piaciuto, molto. Mi è piaciuta l’insensatezza
dei gesti di Amaranta, quel suo trovare senza cercare veramente. Come forse
capita a tanti, che poi scoprono una strada senza averla mai desiderata.
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