L’allegria degli angoli
Autore : Presta Marco
Dati: 2015, 255 p., brossura
Editore: Einaudi (collana I
coralli)
La sofferenza è una
grande innovatrice,
ci cambia più di
quanto riesca a fare la felicità,
che però ha un
ufficio stampa migliore.
Questa è la storia di
un giovane come tanti, oggi: Lorenzo è un geometra disoccupato che si barcamena
tra lavoretti precari, il cui culmine è rappresentato dalla fase ‘artista di
strada’ nelle vesti della statua vivente di un Faraone che di tanto in tanto improvvisa
balletti improbabili, su una pedana nei pressi del Gran Caffè, crocevia di
varia umanità e possibile trampolino per un futuro sentimentale che si chiama
Claudia ed è la figlia del proprietario del bar.
Vive con la madre, la signora Michelina, vedova apprensiva che osserva il figlio con amorevole sollecitudine, e può contare sulla presenza di pochi fidati amici, dall’esistenza precaria come la sua, anche se per motivi diversi: Massimo, Giorgio, il monumentale amico appena lasciato dalla moglie Stella, la saggia Catia e Fabio "Il Tranquillizzatore", forse l’unico che ha una solidità lavorativa e sentimentale dall’alto della quale può dispensare consolazione e consigli.
Photo HelenTambo on Instagram |
Vive con la madre, la signora Michelina, vedova apprensiva che osserva il figlio con amorevole sollecitudine, e può contare sulla presenza di pochi fidati amici, dall’esistenza precaria come la sua, anche se per motivi diversi: Massimo, Giorgio, il monumentale amico appena lasciato dalla moglie Stella, la saggia Catia e Fabio "Il Tranquillizzatore", forse l’unico che ha una solidità lavorativa e sentimentale dall’alto della quale può dispensare consolazione e consigli.
Il nucleo
fondamentale dei problemi di Lorenzo è la mancanza di un lavoro vero, che gli
renda dignità e libertà, perché solo l’indipendenza economica ti fa libero di
scegliere la vita che vuoi, almeno per ciò che puoi scegliere. Il senso di
frustrazione pervade le giornate di Lorenzo, che pure sembra vivere i suoi
giorni con un sano senso di autoironia, che probabilmente è quello che lo fa
continuare a sperare in una svolta. Le sue principali preoccupazioni riguardano
mamma Michelina, che lui non vorrebbe vedere delusa, e il suo amor proprio,
ferito dal senso di inadeguatezza che lo accompagna durante la sua ricerca di
un’occupazione adeguata alle sue pur modeste aspirazioni.
L’argomento è attuale
e spinoso, in periodi di crisi economica come questo il problema della
disoccupazione giovanile è all’ordine del giorno e il protagonista di questo
romanzo ha già superato i trent’anni, rischia di diventare in poco tempo un
disoccupato non proprio giovane; tuttavia il tono con cui Marco Presta racconta
le disavventure urbane di Lorenzo è lieve, pur toccando le corde della
riflessione profonda. Sottesa alle vicende di questo geometra (mancato
letterato secondo le attitudini in lui intraviste dal professor Orienti, suo
insegnante di Lettere alle scuole medie), c’è una sensazione di moderato ottimismo
che si svela soprattutto nel finale aperto, che lascia prevedere ulteriori
sviluppi in positivo.
È un libro gradevole, che si legge con il sorriso, grazie
anche a una prosa fluida e agli accenti ironici che punteggiano il racconto.
PS. Mi fa piacere tornare a parlare di Marco Presta: con il suo precedente romanzo, "Il piantagrane" è iniziata l'avventura del mio blog.
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