Scomparso
Autore: Albertazzi Ferdinando
Dati: 2015, 113 p., rilegato
Editore: Mondadori Electa
(collana ElectaYoung)
È scomparso, chissà
perché e dove.
Fine della storia.
Invece è proprio
adesso che la storia comincia.
Con queste parole
termina il primo capitolo di questo breve romanzo che racconta della scomparsa
del sedicenne Bobo e delle affannose ricerche che coinvolgono sua madre Ivana,
il suo migliore amico, nonché compagno di scuola, Diego e il commissario
Tarcisio Zanella, “un friulano imponente cresciuto a polenta e grappa”. Il
padre di Bobo è assente nel racconto (se non marginalmente ricordato e solo
perché si trova in viaggio nell’altra parte del mondo) e anche nella vita di
Bobo.
La tradizionalissima struttura di questa famiglia (papà, mamma e un figlio, come quasi impongono i nostri tempi, in cui fare figli e soprattutto seguirli è diventato un lusso e anche un peso), la tipologia dei genitori (quelli che fanno gli amiconi, che stanno sempre a inseguire la gioventù che sfugge inesorabilmente dalle mani e non si decidono mai a crescere davvero), la scuola e alcuni insegnanti, piccoli detentori di potere (piccolo anche quello, in grado tuttavia di demolire le personalità in formazione degli adolescenti), rendono un’immagine chiara del contesto in cui matura la sparizione del ragazzo.
Dopo le prime ventiquattro ore in cui nessuno si preoccupa del fatto che Bobo non sia rientrato a casa dopo le lezioni, dal momento che ogni tanto –senza avvisare- si allontanava pernottando fuori casa, Ivana denuncia la scomparsa del figlio.
Photo HelenTambo on Instagram |
La tradizionalissima struttura di questa famiglia (papà, mamma e un figlio, come quasi impongono i nostri tempi, in cui fare figli e soprattutto seguirli è diventato un lusso e anche un peso), la tipologia dei genitori (quelli che fanno gli amiconi, che stanno sempre a inseguire la gioventù che sfugge inesorabilmente dalle mani e non si decidono mai a crescere davvero), la scuola e alcuni insegnanti, piccoli detentori di potere (piccolo anche quello, in grado tuttavia di demolire le personalità in formazione degli adolescenti), rendono un’immagine chiara del contesto in cui matura la sparizione del ragazzo.
Dopo le prime ventiquattro ore in cui nessuno si preoccupa del fatto che Bobo non sia rientrato a casa dopo le lezioni, dal momento che ogni tanto –senza avvisare- si allontanava pernottando fuori casa, Ivana denuncia la scomparsa del figlio.
Il racconto si
articola in capitoli in cui la voce narrante è l’amico Diego che parla in prima
persona, coinvolto fin dal primo momento nelle indagini, e altri in cui un
narratore esterno racconta il susseguirsi degli eventi.
Il commissario Zanella si dimostra uomo pratico e capace, riesce a inquadrare subito le persone con cui ha a che fare, la frivola e infantile Ivana e il reticente Diego. La soluzione al giallo sarà più vicina di quanto si pensi, e allo stesso tempo imprevedibile e capace di tenere il lettore in sospeso fino all’ultima pagina.
Il commissario Zanella si dimostra uomo pratico e capace, riesce a inquadrare subito le persone con cui ha a che fare, la frivola e infantile Ivana e il reticente Diego. La soluzione al giallo sarà più vicina di quanto si pensi, e allo stesso tempo imprevedibile e capace di tenere il lettore in sospeso fino all’ultima pagina.
Ma al di là della
storia, misteriosa e quindi particolarmente intrigante, sono altri gli aspetti
che di questo romanzo di Ferdinando Albertazzi (autore specializzato in letteratura
noir per ragazzi e della serie “Camilla” per i tipi de “Il Battello a Vapore”,
curatore di una rubrica su “Tuttolibri, il settimanale de “La Stampa”, dedicata
alle letture per i giovani) mi hanno colpito. Forse proprio per la
frequentazione dell’immaginario adolescenziale che ha caratterizzato sempre la
produzione di Albertazzi, e per il fatto che si è sempre rivolto al mondo dei
bambini e dei giovani, la sua capacità di indagare in quella che è la
misteriosa (per gli adulti) psiche dei ragazzi offre al lettore la possibilità
di riflettere su tanti aspetti della società contemporanea, sul rapporto
genitori-figli, tema da sempre indagato ma stavolta con la variante dei
genitori che sono più figli dei figli, sulla necessità che a volte i nostri
ragazzi hanno di richiedere attenzione. E il racconto si snoda fluido,
facendoci scoprire modi di vedere la realtà che ruota intorno agli adolescenti,
dal loro punto di vista: è un libro che piacerà ai ragazzi, ma che sarà di
stimolo a molti adulti.
Una sola nota stonata:
a p. 76, nella descrizione fisica di Luigi Raffaele Carta, collega sardo del
commissario Zanella, si parla di “sopracciglia cispose”; voglio sperare che le sopracciglia del buon Carta, siano
solo cespugliose.
ElectaYoung è una nuova collana della casa editrice
Mondadori Electa che dedica ai lettori adolescenti romanzi che “spaziano dal
fantasy al thriller, dall’avventura al paranormal romance, dal diario intimo al
racconto d’avventura”: è un marchio che al suo esordio il 22 settembre scorso è
uscito con quattro titoli che destano interesse per tematiche e contesti.
“Scomparso” in particolare ferma l’attenzione sulle irrequietezze dei ragazzi e
allo stesso tempo lancia messaggi di speranza per una gioventù capace di
prendere in mano la propria vita.
Nessun commento:
Posta un commento