venerdì 11 marzo 2016

#LeggoNobel: "Troppa felicità" di Alice Munro


Troppa felicità

Autore: Munro Alice
Traduttore: Basso Susanna
Dati: 2013, 327 p., brossura
Editore: Einaudi (collana Super ET; ed. 2011 nella collana Supercoralli)

"Ma non ti stanchi mai, Sally?
Non ti stanchi mai di essere intelligente?
Scusa, non posso star qui a parlare con te. Ho da fare."
("Buche-Profonde")

Quando Alice Munro ha vinto il Nobel per la Letteratura nel 2013 non avevo la minima idea di chi fosse, ma da allora ho cominciato a pensare che era il caso di leggere qualcosa di suo. L’occasione è arrivata con #LeggoNobel, anche se la scelta di “Troppa felicità” è stata poi abbastanza casuale, Valentina Accardi ed io non abbiamo proposto questa raccolta con particolare intenzione, si trattava di scegliere un titolo o un altro e forse questo ci ha attirato più di altri.
Photo HelenTambo on Instagram
Si tratta di una raccolta di racconti in cui la ‘normalità’ mostra tutti i limiti dell’essere normalità, dove la banalità di esistenze comuni nasconde l’eccezionalità dei casi. In tutti i racconti c’è un fondo di male e di cattiveria che si nascondono in azioni piccole e ordinarie.
Il primo racconto, “Dimensioni” è quello che più mi ha colpito, forse perché quando l'ho letto ero reduce da un incontro pubblico con la psicoterapeuta Maura Vitale che parlava di dipendenze affettive: Doree a nemmeno diciassette anni si sposa con Lloyd, molto più grande di lei, inserviente nell’ospedale dove si trova ricoverata sua madre. L’evidente bisogno di affetto della ragazza sarà il motivo per cui l’improbabile coppia mette su famiglia: tre figli uno dietro l’altro e una vita sempre più isolata, con la gelosia malata di Lloyd che impedisce a Doree e ai loro bambini una vita ‘normale’, appunto, fino ad un tragico epilogo che mi ha ricordato un caso di cronaca ormai lontano nel tempo, ma che ancora mette i brividi (era il 1994, nelle campagne di Cerveteri: googlare Tullio Brigida). Anche senza arrivare a conseguenze estreme, il tema della violenza psicologica in famiglia è purtroppo di terribile attualità.
Mi è piaciuto molto anche “Bambinate” -di cui non vi dico nulla perchè è un racconto che va scoperto dalla prima scena all'ultima- perchè mette in luce quella realtà cattiva, anzi malvagia, che spesso è presente dove meno ci si aspetta che ci sia, cioè nei bambini, che tendiamo sempre a vedere come creature innocenti, mentre invece spesso sono proprio quegli insospettabili dove il male è insito e banale.
L'ultimo racconto, quello che dà il titolo alla raccolta, si discosta dagli altri, intanto per la lunghezza e poi perché si ispira a una storia vera, quella di Sof'ja Kovalevskaja, matematica, attivista e scrittrice russa, prima donna in Europa ad ottenere una cattedra universitaria, vissuta nella seconda metà dell’Ottocento. La Munro racconta nella nota di ringraziamenti come per caso è arrivata a sapere dell’esistenza della scienziata russa e come, dopo aver letto il libro "Little Sparrow: A Portrait of Sophia Kovalevsky" di Don H. Kennedy, ha deciso di scrivere il racconto “Too much happiness”, pubblicato poi nel libro omonimo pubblicato nel 2009 (in Italia da Einaudi nel 2011). Il racconto ripercorre gli ultimi giorni di vita della Kovalevskaja, ricco di riflessioni sul presente e sul passato che la Munro ha potuto ‘ricostruire’ a partire da varie fonti documentarie alle quali ha avuto accesso tramite Nina, lontana discendente della Kovalevskaja e moglie di Don H. Kennedy.
Il filo rosso che congiunge tutti i racconti è la sensazione di distorsione della realtà, come qualcosa che sfugge dai binari e si propone in termini di deviazione, con un rumore di fondo amaro che disturba e allo stesso attira.
Credo che Alice Munro meriti ulteriore attenzione: un reset del mio tablet e un problema con il mio Acrobat ID ha fatto sì che si perdessero tutti i suoi ebook che avevo acquistato nel tempo, ma conto di recuperarli per poter approfondire la conoscenza con questa importante scrittrice.

2 commenti:

  1. Chi ti credi di essere? Il capolavoro della munro :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero: "Chi ti credi di essere?" ce l'ho in ebook. Lo leggerò. "Troppa felicità" è stata la scoperta della Munro, poi verrà il resto. Grazie!

      Elimina