domenica 26 ottobre 2014

Ultima lettura: "Lamento di Portnoy" di Philip Roth


Lamento di Portnoy

Autore: Roth P. (traduzione di Roberto C. Sonaglia)
Dati: 2005 (edizione originale Portnoy’s Complaint, 1967), p. 234, brossura
Editore: Einaudi (collana Scrittori)

Dottore, forse gli altri sognano le cose... a me capitano tutte.
Ho una vita senza contenuti latenti.
Le cose da sogno succedono!

Ma veramente penso di poter scrivere la recensione di “Lamento di Portnoy”?
Veramente penso di poter parlare (io!) di uno dei romanzi più belli che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni, un monumento al complesso di Edipo -ma che dico?- un monumento e basta, un dramma terribile intriso di frustrazione e sensi di colpa atavici, di sesso e ossessioni, il tutto impastato di sarcasmo e ironia (e autoironia) graffiante, irresistibile, fantasiosa, dissacrante, al limite della comicità pura (tempi perfetti!), capace nel contempo di ispirare veri sentimenti di pietà e partecipazione verso il povero protagonista, Alex Portnoy?
Photo HelenTambo on Instagram
Veramente penso (io, io!) di poter parlare di uno scrittore che non si sa per quale motivo non si vede attribuito il Nobel per la Letteratura, dopo aver collezionato molti prestigiosi premi (Pulitzer Prize compreso, per “Pastorale americana”) e la cui opera omnia è stata pubblicata definitivamente dalla Library of America?
Certo che no. Non posso proprio, non saprei da che parte cominciare.
Mi limiterò a dire che il mio incontro con i romanzi di Philip Roth è stato contraddittorio: sulla scorta del film “La macchia umana” (2003) di Robert Benton con Anthony Hopkins e Nicole Kidman, avevo deciso di leggere il romanzo omonimo, senza però riuscire a finirlo. Poiché però le sollecitazioni verso Roth da parte di suoi adoranti estimatori erano continue, ci ho riprovato con “Il teatro di Sabbath”, un’autentica rivelazione, un romanzo che considero un discrimine tra un prima e un dopo della mia vita di lettrice.
A “Lamento di Portnoy” sono arrivata senza fretta, dopo averlo acquistato molti anni fa a seguito di una conversazione telefonica con Massimo Cervelli e Roberto Gentile, ai tempi conduttori della trasmissione radiofonica “Gli spostati” (Radio2, dal 2006 al 2010), che ne decantavano la superiorità rispetto ad altri titoli di Roth, secondo il loro parere, considerandolo lettura irrinunciabile. Tuttavia ero indecisa, combattuta tra il timore di una delusione come mi sembrava fosse stato con “La macchia umana” e il desiderio di entusiasmarmi ancora come con “Il teatro di Sabbath”: alla fine l’occasione è arrivata con #letturecondivise, l’hashtag lanciato su Twitter che ogni tanto mi fa incontrare con Simona ScravaglieriValentina Accardi, oltre che con altri lettori che si accodano volentieri.
A loro e a #letturecondivise sarò grata per avermi fatto recuperare da uno scaffale un po’ nascosto questo romanzo indimenticabile. E ci riproverò con “La macchia umana”.

martedì 21 ottobre 2014

#TwPinocchio e i suoi piccoli (?) lettori


Come andò che Mastro ciliegia, falegname,
trovò un pezzo di legno,
che piangeva e rideva come un bambino.


Photo Elena Tamborrino
Ci siamo, di nuovo sui blocchi di partenza per una nuova rilettura (e riscrittura) promossa da TwLetteratura: Collodi e “Le avventure di Pinocchio” sbarcano su Twitter e ci resteranno per poco più di un paio di mesi, dal 10 novembre 2014 al 20 gennaio 2015 (per tutte le informazioni su calendario e modalità di partecipazione andate qui).
Ancora un progetto per le scuole e non solo, dopo lo straordinario successo di #TwSposi, che lo scorso anno scolastico ha coinvolto una ventina di scuole e 2.391 account Twitter (che significano 38.130 tweet originali e 100.500 fra tweet e retweet): quest’anno la comunità è più forte, più preparata a reggere l’onda d’urto che una simile iniziativa può produrre (se tanto mi dà tanto…) e già dal lancio ufficiale del progetto il 4 ottobre scorso a Firenze nell’ambito del Festival delle Generazioni, davanti al pubblico della sezione “Il Futuro è già ieri”, a cura di Marco Stancati, si è capito che ci sono le premesse per quella che sarà un’esperienza importante, senza dubbio.
I motivi per cui si può già pensare che la rilettura de “Le avventure di Pinocchio” sarà una riscoperta per i più giovani (che ne conoscono la storia quasi esclusivamente dalla riscrittura disneyana), ma forse anche di più per tanti adulti (che ne hanno forse un ricordo sbiadito, meritevole di una rinfrescata) vanno ricercati nella funzione anche simbolica di molti contenuti del romanzo, già evidenziati quasi quaranta anni fa da Edoardo Bennato (“Burattino senza fili”, 1977), che propose una rilettura della storia di Collodi in chiave metaforica. Corruzione, potere, condizione femminile, cultura, educazione e coscienza erano allora temi attuali e lo sono ancora di più oggi. I livelli di lettura sono molti, coinvolgeranno lettori di varie fasce di età, che saranno probabilmente suggestionate da stimoli diversi; il metodo, ormai consolidato in molteplici situazioni (qui le trovate tutte riassunte ), accomunerà tutte le esperienze.
Come mi pongo io rispetto a questa nuova avventura? Frequentatrice assidua dei progetti promossi da Paolo Costa, Edoardo Montenegro e Pierluigi Vaccaneo (per me da #TwSposi ad oggi ci sono stati #Lussu, #2019SI, #CattivaMemoria, #TwiFavola), sono entusiasta di riaccostarmi a Pinocchio da adulta, sia pure alla guida di un gruppo di quindicenni (l’account ufficale con cui parteciperanno al progetto è @1CATCezzi). La twitteratura è ormai prassi sistematica nelle classi in cui insegno, un Istituto Tecnico Economico, quindi sono anche curiosa di sperimentare l’approccio degli adolescenti con il ‘burattino senza fili’. Ma quest’anno per me la twitteratura non è solo #TwPinocchio: confortata dalla partecipazione dei miei alunni più grandi a #TwSposi (che ho raccontato qui) , quest’anno ho deciso di proporre il metodo, adattandolo alle letture che stiamo scegliendo insieme per l’iniziativa che va sotto il nome di #unlibroalmese (gli account ufficiali delle classi che partecipano a questo progetto sono @5AFM_ITES@5ARTCezzi). Per il commento de “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, attualmente in corso su Twitter come #SciasciaGDC, è stato impossibile procedere ad una calendarizzazione, dal momento che il racconto dello scrittore di Racalmuto non è suddiviso in capitoli ma è di lungo respiro e questo ha reso difficile il coinvolgimento della comunità di TwLetteratura: poichè leggeremo otto libri durante l’intero anno scolastico (in realtà saranno di più, perché le classi con le quali sto realizzando il progetto sono due quinte, classi terminali alle quali mi preme far conoscere i grandi scrittori della letteratura contemporanea), speriamo di riuscire a incuriosire altri utenti che avranno voglia di dare il loro contributo alla nostra iniziativa.
Intanto, viva #TwPinocchio e tutti i portatori sani di twitteratura!