giovedì 3 settembre 2015

Ultima lettura: "L'allegria degli angoli" di Marco Presta


L’allegria degli angoli

Autore   : Presta Marco
Dati: 2015, 255 p., brossura
Editore: Einaudi (collana I coralli)

La sofferenza è una grande innovatrice,
ci cambia più di quanto riesca a fare la felicità,
che però ha un ufficio stampa migliore.

Questa è la storia di un giovane come tanti, oggi: Lorenzo è un geometra disoccupato che si barcamena tra lavoretti precari, il cui culmine è rappresentato dalla fase ‘artista di strada’ nelle vesti della statua vivente di un Faraone che di tanto in tanto improvvisa balletti improbabili, su una pedana nei pressi del Gran Caffè, crocevia di varia umanità e possibile trampolino per un futuro sentimentale che si chiama Claudia ed è la figlia del proprietario del bar.
Photo HelenTambo on Instagram

Vive con la madre, la signora Michelina, vedova apprensiva che osserva il figlio con amorevole sollecitudine, e può contare sulla presenza di pochi fidati amici, dall’esistenza precaria come la sua, anche se per motivi diversi: Massimo, Giorgio, il monumentale amico appena lasciato dalla moglie Stella, la saggia Catia e Fabio "Il Tranquillizzatore", forse l’unico che ha una solidità lavorativa e sentimentale dall’alto della quale può dispensare consolazione e consigli.
Il nucleo fondamentale dei problemi di Lorenzo è la mancanza di un lavoro vero, che gli renda dignità e libertà, perché solo l’indipendenza economica ti fa libero di scegliere la vita che vuoi, almeno per ciò che puoi scegliere. Il senso di frustrazione pervade le giornate di Lorenzo, che pure sembra vivere i suoi giorni con un sano senso di autoironia, che probabilmente è quello che lo fa continuare a sperare in una svolta. Le sue principali preoccupazioni riguardano mamma Michelina, che lui non vorrebbe vedere delusa, e il suo amor proprio, ferito dal senso di inadeguatezza che lo accompagna durante la sua ricerca di un’occupazione adeguata alle sue pur modeste aspirazioni.
L’argomento è attuale e spinoso, in periodi di crisi economica come questo il problema della disoccupazione giovanile è all’ordine del giorno e il protagonista di questo romanzo ha già superato i trent’anni, rischia di diventare in poco tempo un disoccupato non proprio giovane; tuttavia il tono con cui Marco Presta racconta le disavventure urbane di Lorenzo è lieve, pur toccando le corde della riflessione profonda. Sottesa alle vicende di questo geometra (mancato letterato secondo le attitudini in lui intraviste dal professor Orienti, suo insegnante di Lettere alle scuole medie), c’è una sensazione di moderato ottimismo che si svela soprattutto nel finale aperto, che lascia prevedere ulteriori sviluppi in positivo.
È un libro gradevole, che si legge con il sorriso, grazie anche a una prosa fluida e agli accenti ironici che punteggiano il racconto.

PS. Mi fa piacere tornare a parlare di Marco Presta: con il suo precedente romanzo, "Il piantagrane" è iniziata l'avventura del mio blog.

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