Fare l’amore
Autore: Campo Rossana
Dati: 2014, 162
p., brossura; ePub con DRM 645,9 KB
Editore: Ponte alle Grazie
(collana Scrittori)
No no, scordatelo, io
non posso sconvolgere la mia vita,
tu non mi puoi buttare all'aria tutte le mie
paperelle.
Ma l'abbiamo già
fatto,
hai già buttato
all'aria queste cazzo di paperelle.
Susi e Mario si
incontrano per caso, entrambi fanno yoga e lui la soccorre aiutandola a stirare
un muscolo sofferente per un crampo. Parte tutto da lì, dal polpaccio di lei.
Susi ha quarantasei
anni, fa la scrittrice, ha un marito a Parigi e si divide tra la capitale
francese e Roma; Mario di anni ne ha quasi sessanta, due matrimoni falliti alle
spalle, sognava di andare in pensione e invece deve fare il tabaccaio per
arrotondare, visto che la seconda moglie e la loro figlia adolescente lo
spolpano vivo.
Photo HelenTambo on Instagram |
Lei, che racconta in
prima persona, non sappiamo ancora com’è.
Anzi, sappiamo solo che è più alta di lui, che invece è tozzo e pure un
po’ rozzo, ha pochi capelli in testa e pure un po’ di panza.
Ma intanto tra i due
scoppia una passione fulminea, molto fisica, molto di sesso ma anche di testa,
nonostante le naturali resistenze da parte di chi sa di aver già
abbondantemente dato, e quindi non avrebbe voglia di rischiare nulla,
soprattutto i sentimenti.
Questa è la storia di
un amore tardivo, uno di quei colpi che arrivano quando ormai pensi che per te
i giochi siano fatti, puoi accontentarti di quel che hai: sono arrivata al
punto in cui i due amanti hanno già sparigliato tutto, hanno buttato all’aria
le paperelle, per dirla con Mario. E io mi sto divertendo, perché dalle parole
di Susi si capisce che Mario è uno che acchiappa, che prende, che fa simpatia.
Non si può dire come si evolverà la faccenda, a metà delle 162 pagine del libro
nulla si può prevedere, nulla si manifesta come scontato, banale. Forse perché
l’amore ad una certa età riserva sempre sorprese e non si può generalizzare.
Lo stile della Campo
mi piace, è sincopato, sovverte le regole della punteggiatura nei dialoghi, il
linguaggio è diretto.
Però, se a p.21 lei
gli prepara un caffè e a p.24 lui, andandosene, la ringrazia per il tè...
Qualcosa non torna. Ecco, questa mi
sembra una svista un po’ insopportabile, sfuggita all’autrice e all’editor.
Peccato, da un libro così non mi aspetto nessuna sciatteria.
Intanto comunque buon
proseguimento a me, che mi sto divertendo molto, e buona lettura a voi.
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