giovedì 3 novembre 2016

"L'amante giapponese" di Isabel Allende

«Le persone anziane sono le più divertenti del mondo. 
Hanno vissuto molto, dicono quel che gli pare 
e se ne infischiano delle opinioni degli altri. 
Qui non ti annoierai mai» 

In questo modo la dottoressa Catherine Hope, anziana ospite della residenza per anziani Lark House in California, dà il benvenuto a Irina Bazili, la giovane infermeria moldava che lì va lavorare, dopo burrascose vicende fatte di violenze e precarietà varie. 
A Lark House Irina conoscerà Alma Belasco, un’anziana signora colta, affascinante e molto ricca, che ha deciso di ritirarsi dall’attività e dalla vita pubblica, per trascorrere gli ultimi anni della sua vita in quella casa di riposo, vicino a San Francisco. Irina conoscerà anche Seth, nipote di Alma, e di lui si innamorerà. Mentre, in una cornice narrativa, si racconta della nascita dell’amore tra i due giovani, contemporaneamente Alma inizierà a narrare la sua grande storia d'amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere della casa in cui ha vissuto fin da bambina. La piccola Alma era stata adottata dagli zii dopo essere fuggita dalla Polonia infiammata dalle persecuzioni razziali, poco prima della Seconda Guerra Mondiale. La passione tra Ichi e Alma, nata fin dalla loro prima giovinezza e a lungo soffocata, esploderà e sopravviverà per tutta la vita, nonostante i due abbiano fatto nel frattempo scelte che li allontanano invece che unirli.
Ho letto questo romanzo in un lungo pomeriggio in treno, sette ore di totale immersione che mi ha fatto dimenticare dove ero; avere con sé un buon libro, quando si ha davanti un lungo viaggio, è indispensabile per coltivare un “altrove” che di più non si può. 

Il vantaggio di questa storia sta nella possibilità per il lettore di sospensione totale, di coinvolgimento intenso e di tensione verso vicende che svoltano verso soluzioni insospettabili: una storia affatto scontata, come invece rischiano spesso le storie d’amore (ed è questo il motivo per cui, in genere, non le amo, a meno che non siano sfortunate o giù di lì). 
Era da tempo che non leggevo un libro di Isabel Allende, dopo “Afrodita” del 1998 che mi aveva deluso un po’. Quindi ero piuttosto scettica, poco interessata a questo romanzo di cui non mi attraeva neanche il titolo. Il consiglio di leggerlo mi è arrivato da mia madre, lettrice attenta e appassionata, che ha saputo convincermi. 
Non sbagliava, perché la storia è trascinante, lo stile fluido e spigliato la capacità di coinvolgere il lettore è efficace. Lo consiglio a mia volta, come raccomando di tenere a portata di mano il fazzoletto perché qui, signori miei, alla fine ci si commuove. 

Photo HelenTambo on Instagam





L’amante giapponese 
Autore: Isabel Allende 
Traduz.: Elena Liverani 
Dati: 2015, 281 p., brossura; ePub con DRM 2,3 MB 
Editore: Feltrinelli (collana I narratori) 
Prezzo: € 18,00 (eBook € 12,99) 
Giudizio su Goodreads: 5 stelline

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