Confidenziale. Lettere dagli
amici
Autore : La Capria Raffaele
Dati: 2011, 150 p., brossura
Editore: Il Notes Magico (collana
La biblioteca di Mercurio)
Mi piacciono le lettere e tra i tanti generi letterari che
da sempre prediligo c’è il romanzo epistolare. Con questo spirito mi sono
accostata a “Confidenziale. Lettere dagli amici” di Raffaele La Capria, conoscendo
l’autore quasi solo per fama, ma avendone letto spesso i suoi elzeviri sulle
pagine del Corriere della Sera, mai i suoi libri. Leggere questa raccolta di
lettere, di e per La Capria, e pensare di dover colmare questa lacuna è stato
immediato. E ancora di più mi è sembrato un felice incontro con lo scrittore
napoletano, quello fatto attraverso le pagine di questo libretto elegante, perché
mi ha permesso di conoscere parte della sua produzione attraverso le parole di
chi i suoi libri li ha molto amati. Subito ho avuto voglia di conoscere la
storia di Giovanni e Kiki in “Un amore al tempo della Dolce Vita” e ancora la
storia di una convalescenza e di un ritorno alla vita, quelli di La Capria
stesso, narrati in “A cuore aperto” e via con gli altri titoli che tornano
ripetutamente nelle lettere dei suoi amici. Leggendo questi schizzi di vita
vissuta ho ripensato alla Napoli che ho sperimentato io, alla città che mi
piace, anche se non ne so i più profondi segreti che sono un napoletano forse
può conoscere; ho immaginato le stanze di Palazzo Donn’Anna, percorse dallo
scrittore ragazzino e dai fantasmi gloriosi che le hanno abitate prima della
sua famiglia. Insomma, sono entrata nell’esistenza e nei luoghi che
appartengono a La Capria, tenendomi un po’ in disparte e osservando attenta ciò
che le sue parole e quelle dei suoi corrispondenti mi hanno svelato.
Ma non sono stati solo questi aspetti a colpirmi, perché
questa raccolta di lettere è ricchissima di stimoli, di spunti di riflessione.
Ad esempio sull’umiltà con la quale l’autore sente il mestiere di scrittore: a
proposito di Silvio Parrella, curatore del volume dei Meridiani a lui dedicato,
esprime la sua riconoscenza per averlo aiutato a capire meglio quelle che aveva
scritto nel corso degli anni. Ho trovato particolarmente interessante la
lettera di Alfonso Berardinelli, in cui si trova un appunto sulla critica
letteraria: “Mi piace scrivere critica. Ma deve esserci qualcosa da criticare,
qualcosa che risvegli il dèmone dialettico con i suoi movimenti polemici,
distruttivi, sempre un po’ bellici. A me l’apologia non riesce bene”, illuminante
per chi scrive recensioni per il puro piacere di farlo, negli spazi privati dei
propri blog (che diventano pubblici, altrimenti non avrebbero motivo di
esistere), non per mestiere quindi, e si interroga continuamente su ciò che fa
e sul perché lo fa.
Infine, ma non alla fine, anche solo scorrere la lista dei
nomi delle persone che hanno scritto e scoprirvi personalità famose, illustri,
di estrazioni diverse, di età così distanti a volte ma così vicine in una
comunità di sentire, arricchisce e fa sentire parte di qualcosa di appunto
molto confidenziale. E quindi Alberto
Arbasino, Pupi Avati, Erri De Luca, Giosetta Fioroni, Pietro Citati,
Piergiorgio Bellocchio, Giorgio Napolitano, Anna Maria Ortese, Sandro Veronesi,
Dino Risi, Lina Wertmüller, Andrea Zanzotto solo per citarne alcuni: da tutti e
per tutti, parole piene di affetto, stima, storia, curiosità. Una raccolta di
lettere così privata (alcune sono riprodotte in copia anastatica) che renderla
pubblica è stato un grande regalo che La Capria ha fatto ai suoi lettori, che
in questo modo sono potuti entrare in un mondo eccezionale, altrimenti
precluso. Si rendono pubbliche le proprie lettere? Credo proprio di sì, se
ognuna di esse è una piccola opera letteraria che può andare a beneficio di
tutti quelli che vorranno leggerla. La soluzione forse l’ha offerta lo stesso
La Capria, quando sollecitato da Umberto Silva a cercare le lettere dei suoi amici
per una pubblicazione presso Il Notes Magico, dopo averle trovate disse "Ho
qualche dubbio, ma se si sono fatte trovare è perché forse vogliono uscire alla
luce".
Un’ulteriore merito va quindi alle edizioni Il Notes Magico:
grazie al salotto virtuale di Tempoxme_libri, non è la prima volta che mi
capita tra le mani un loro libro (il primo è stato “Mozart” di Paolina
Leopardi) e quindi non è la prima volta che apprezzo l’eleganza delle loro pubblicazioni,
la grafica essenziale, le copertine raffinate e le scelte editoriali audaci e
allo stesso tempo misurate, adatte ad un pubblico dal palato molto fine.
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