“Abbiamo perso prima di tutto un poeta
e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo,
ne nascono tre o quattro soltanto dentro un secolo.
Quando sarà finito questo secolo,
Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeti.
Il poeta dovrebbe esser sacro.”
(Alberto Moravia,
dall’orazione funebre per Pier Paolo Pasolini,
Casarsa della
Delizia, 6 novembre 1975)
Una nuova operazione di riscrittura tramite tweet è in
partenza, grazie all’iniziativa di Pierluigi Vaccaneo, Hassan Bodgdan
Pautàs e Paolo Costa.
il tweet segnale orario del giorno 8 giugno |
Stavolta è il turno di “Scritti
corsari” di Pier Paolo Pasolini. Tra il 1973 e il 1975 lo scrittore friulano
collaborò con il Corriere della Sera scrivendo una serie di articoli su argomenti
di politica e società, raccolti in seguito in due volumi: uno, questo “Scritti
corsari” al centro della nuova esperienza di twitteratura (#Corsari sul
#Corsera!), prima della morte dello scrittore avvenuta nel novembre 1975,
l’altro, “Lettere luterane”, uscito postumo nel 1976.
Il progetto è stato presentato dagli ideatori a Torino lo scorso 19 maggio, in occasione del Salone del Libro, in una cornice di festa a cui hanno partecipato numerosi Titani e riscrittori di #Leucò, riuniti per un bilancio dell’esperienza appena conclusa con le scritture pavesiane.
Il progetto è stato presentato dagli ideatori a Torino lo scorso 19 maggio, in occasione del Salone del Libro, in una cornice di festa a cui hanno partecipato numerosi Titani e riscrittori di #Leucò, riuniti per un bilancio dell’esperienza appena conclusa con le scritture pavesiane.
Pierluigi Vaccaneo, Paolo Costa, Michele Aquila, Hassan Bogdan Pautàs |
Si prevedono venticinque sessioni di riscrittura tramite
tweet, ciascuna della durata di due giorni. Ogni sessione sarà avviata, da
domani e fino al 29 luglio, da uno starter tweet, curato dal Corsaro che avrà
adottato ciascun articolo: la riscrittura, nel suo farsi, sarà seguita e
coordinata quindi da una persona, che poi raccoglierà i tweet sulla piattaforma Tweetbook, applicazione che permette di creare e condividere libri basati su
Twitter, ideata da U10 nel febbraio 2012. Le differenze con l’esperienza
precedente di #Leucò sono tutte qui: la durata delle sessioni, accorciata di un
giorno per favorire la sintesi e la concentrazione, evitando possibili sfrangiature
-inevitabili quando tutto o quasi è stato detto-, e la piattaforma di raccolta
dei tweet (abbandonato Storify, si sperimenta appunto Tweetbook).
Ma perché Pier Paolo Pasolini? Dopo Cesare Pavese forse i
riscrittori di #LunaFalò e #Leucò si aspettavano un autore vicino allo
scrittore delle Langhe, ad esempio Fenoglio, o ancora einaudiano, ad esempio Calvino.
E invece cinguetteremo in 140 caratteri su Pasolini.
Una scelta coraggiosa da parte di Pierluigi Vaccaneo,
Hassan Bodgdan Pautàs e Paolo Costa: già avvicinare i lettori ad un testo difficile
come i “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese (e averne poi uno straordinario
riscontro popolare che ha dato loro ragione) è stata una grande sfida, adesso
si alza l’asticella, il salto è se possibile più alto, soprattutto perché ci
misureremo con testi che andranno innanzitutto contestualizzati nell’epoca in
cui furono scritti, anni politicamente intensi e difficili, i primi Settanta
del secolo scorso. Solo dopo sarà possibile astrarne le regolarità, gli
universali ancora oggi riconoscibili nella società.
Forse dovremmo partire dalle parole di Laura Betti: “Ecco
perché decisi - insieme a lui, come sempre - di non accettare, di disobbedire,
di dare scandalo, di denunciare cosa può accadere ad un uomo pulito ‘in un
paese orribilmente sporco’. E cominciai a raccogliere tutte le condanne a morte
che gli erano state decretate con l’accordo delle destre nere e delle sinistre
nere che stavano dietro la rete, tra i morti viventi.” L’esigenza può essere
quella di aiutarci reciprocamente ad aprire gli occhi su alcune realtà
politiche e sociali, sconosciute a molti per questioni di età, attraverso la
riflessione intensa e continua sulle parole di Pasolini, testimone appassionato
di un periodo che forse solo adesso possiamo studiare in una dimensione
storica, a distanza di quaranta anni e nonostante molte ferite ancora aperte
che quella stagione ha provocato.
Trasformare testi argomentativi di tanta intensità e
passione, articolati e complessi pur nella loro linearità (Pasolini sentiva la
missione civile dell’educazione e per questo non poteva essere che chiaro,
rigoroso e limpido per poter raggiungere tutti) in un serio gioco letterario,
modello di divulgazione culturale attraverso un social network, sembrerà
azzardato. Noi Corsari e tutti i riscrittori che vorranno cimentarsi nella
lettura collettiva e nella riscrittura degli “Scritti corsari” siamo sicuri che
anche stavolta la sfida sarà vinta e molte persone che hanno conosciuto
Pasolini per i suoi versi e i suoi romanzi, avranno finalmente un approccio completo
alla sua opera.
Da domani seguiremo il primo Corsaro, @atrapurpurea, sotto l’hashtag
#Corsari.
Nessun commento:
Posta un commento