Donne che non valgono niente
Autore : Vitale Maura
Dati: 2011, 176 p., brossura
Editore: Sovera Edizioni
(collana Narrare)
Accade d’improvviso di scoprirti fragile,
terribilmente vulnerabile: “io, non valgo niente”.
Accade d’improvviso ma è una storia
lunghissima di bambine incomprese,
prigioniere di regole affettive e
comportamentali,
figlie di genitori confusi e incapaci di
un’immaginazione felice.
Maura
Vitale è una psicoterapeuta che vive ed esercita la sua attività a Roma. Negli
ultimi anni la sua attenzione si è concentrata sulla possibilità di utilizzare strumenti
innovativi come i gruppi in rete per la costruzione di percorsi di psicoterapia,
che non vadano a sostituirsi ma si affianchino a quelli tradizionali, nella
convinzione che la scrittura e l’ascolto degli altri siano potenti strumenti
per la comprensione dei propri danni e per lo sviluppo di un nuovo modo di relazionarsi.
Da questi presupposti nasce “Donne che non valgono niente”, un libro che sfugge
a qualsiasi definizione di genere: non è un saggio, non è narrazione (o meglio,
non è solo narrazione), non è un istant book, nonostante quello della
condizione femminile, declinata in tutte le possibili variabili, sia di stretta
attualità.
Si tratta invece di una raccolta di testimonianze, che ricostruisce
il percorso di un gruppo, quello delle ‘Donne di Alice’ (in onore di Alice
Miller, psicologa e psicanalista polacca, specializzata in psicologia
dell'età evolutiva): un gruppo di donne che, pur avendo raggiunto una piena
soddisfazione sia in campo personale che lavorativo, improvvisamente hanno
sentito di ‘non valere niente’.
Il tema riguarda l’assertività, che è quel modo di mettersi in relazione con gli altri senza prevaricare né essere prevaricati, trovando un punto di equilibrio in cui è importante conservare l’autostima, essere in grado di esprimere le proprie opinioni liberamente senza ignorare il valore di quelle altrui, riuscire a comunicare in maniera efficace. Le Donne di Alice hanno fatto un percorso in un gruppo che la Vitale definisce ‘di carne e di rete’, in cui hanno scoperto e risolto la propria ‘non assertività’, la propria incapacità di farsi valere senza rischiare di diventare aggressive, nell’ansia di affermarsi.
Il tema riguarda l’assertività, che è quel modo di mettersi in relazione con gli altri senza prevaricare né essere prevaricati, trovando un punto di equilibrio in cui è importante conservare l’autostima, essere in grado di esprimere le proprie opinioni liberamente senza ignorare il valore di quelle altrui, riuscire a comunicare in maniera efficace. Le Donne di Alice hanno fatto un percorso in un gruppo che la Vitale definisce ‘di carne e di rete’, in cui hanno scoperto e risolto la propria ‘non assertività’, la propria incapacità di farsi valere senza rischiare di diventare aggressive, nell’ansia di affermarsi.
Le
donne non assertive sono state bambine non assertive, con figure genitoriali
che hanno procurato danni anche per troppo amore o per incapacità di
dimostrarne (pur provandolo); sono state adolescenti che avrebbero voluto
ribellarsi e che invece sono state quello che gli altri volevano che fossero e
sono diventate donne che spesso hanno replicato, nelle scelte sentimentali, le
relazioni con il padre spesso autoritario e/o distratto.
Come
risolvere i conflitti? Il gruppo ‘di carne’ si è raccontato, con le donne
sedute in circolo intorno ad una sediolina blu, sulla quale volta per volta si
accomodava ognuna di loro, nel corso degli incontri nello studio di Maura: dove
queste donne non sono riuscite a raccontarsi come ‘carne’, lo hanno fatto come
gruppo ‘di rete’, utilizzando il circuito delle mail, dove libere dagli
sguardi, nell’apparente (perché in realtà erano tutte là, on air) solitudine delle loro case, hanno scritto le loro favole, i
loro desideri, le loro autobiografie bambine. E la scrittura creativa è
diventata così uno degli aspetti più innovativi di questo progetto: tutto
questo non poteva restare chiuso in una stanza, è quello che ha detto una delle
donne di Alice a Maura Vitale, che quindi ha raccolto i materiali e ne ha fatto
questo libro, fonte di riflessione e testimonianza di coraggio, il coraggio di
ricostruirsi.
L’idea
che emerge dalla lettura di questo libro è che le donne che hanno subito un
danno, come dice la stessa Vitale, non temono più nulla, a loro non può più
accadere nulla: quando hanno risolto i loro conflitti, è per sempre. Sono donne
con una marcia in più.
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