domenica 11 agosto 2013

Ultima lettura: "Vimini" di Donato Cutolo


Vimini

Autore   : Cutolo Donato
Dati: 2012, 84 p., brossura
Editore: Zona

Photo HelenTambo on Instagram
Vimini è la storia di un ritorno, quello di una ragazza che, dalla Borgogna dove vive da tre anni con il padre produttore di vini, vuole andare a riprendersi le radici lasciate a San Timo, dove è morta sua nonna Cecilia che l’ha cresciuta, dove vive sbandata sua madre Lara, dove ha lasciato l’amico Sacco e l’affetto più grande, Remo. Più che di una storia si tratta di un insieme di quadri, di immagini in cui il filo conduttore è il colore, quello che Vimini (ah già, dimenticavo di dire che questo è il nome della protagonista), ereditando questo divertimento da sua madre che da piccola aveva presto imparato la sequenza perfetta dei colori dell’arcobaleno, attribuisce agli eventi, alle persone, agli oggetti, in una specie di gioco delle sensazioni. In questo susseguirsi di inquadrature, Vimini si muove circospetta, alla ricerca di qualcosa che ha definitivamente perduto (ma lo capirà solo alla fine), apparentemente distaccata e contemporaneamente desiderosa di recuperare spazi e tempo della memoria, anche se dolorosa. Più che di Vimini la storia è quella che sta sullo sfondo, ed è quella di sua madre, una donna bella e persa, inquieta e incapace di gestire persino se stessa, figuriamoci una bambina che poi diventa adolescente, impenetrabile e nemica. Di Lara vuoi sapere, leggendo: delle sue fughe nella notte, dei suoi amori strapazzati, dell’alcool, del marito che non riesce a starle dietro. E capisci che ciò che Vimini è, risulta dal groviglio di affetti che la circonda (suo padre da lontano, la nonna, Sacco e Remo) e dalla vita imperfetta di sua madre.
Se le coordinate spaziali sono chiare (San Timo –ma esiste? Non importa, c’è-, il porto, la campagna, la Francia, le vigne), altrettanto non si può dire di quelle temporali: la vicenda sembra ambientata ai giorni nostri (una sensazione forte, mai però assecondata da indizi interni al testo o da esplicitazioni precise dell’Autore), ma Vimini ha appena diciotto anni, mentre sua madre sembrerebbe troppo grande per essere sua madre, guida una macchina del 1963 e a metà degli anni Quaranta, a sette anni, è rimasta orfana di padre; facilmente quindi dovremmo pensare di trovarci negli anni Settanta, non più tardi. Peccato che in questo Cutolo sfugga: quanto è preciso nell’identificare il tempo nel lungo flash back che riassume la vita di Lara ragazza, tanto non ci aiuta a collocare Vimini nella sua epoca. E sempre una questione di gestione dei tempi verbali, stavolta quindi non sul piano narrativo ma strettamente morfosintattico (consecutio temporum), rende difficile ordinare cronologicamente le stesse vicende che hanno per protagonista Lara: tutto si svolge al passato remoto, anche dove, per una questione di prospettiva, di prima e di dopo, ci si aspetterebbe qualche trapassato.
Ad accompagnare la lettura c’è una colonna sonora, sette brani in cd rom composti da Fausto Mesolella, chitarrista, compositore, produttore e arrangiatore, lead guitar degli Avion Travel: si tratta di un’interessante commistione di linguaggi, peraltro già sperimentata dall’editrice Zona con una ricca collana di libri+cd rom musicali, che agevola l’immersione nell’atmosfera rarefatta del racconto di luoghi e sentimenti.
Questa di “Vimini” è la seconda esperienza di Donato Cutolo, autore eclettico, musicista e compositore, dopo “Carillon” (libro+cd, sempre edito da Zona nel 2009): la scrittura è semplice, piana, coinvolge e ti incuriosisce. Proprio la curiosità resta insoddisfatta dopo la lettura di questo romanzo breve (o racconto lungo? Annosa questione!): mentre leggi ti aspetti qualcosa di più compiuto, una storia più articolata, che non lasci la curiosità di sapere come proseguirà la vita di Vimini, dopo tutto il suo faticoso percorso di formazione. Che donna diventerà?  Cosa vorrà per sé? Per cosa combatterà?
La narrazione, all’inizio rilassata, acquista ritmo e velocità verso la fine, quando le vicende legate ad alcuni personaggi centrali si snodano freneticamente svelando una verità che la protagonista non avrebbe forse mai voluto/dovuto conoscere. Proprio per questo alla fine, una volta che sei entrato nella vita di Vimini, vorresti restarci ancora un po’ ed accompagnarla fuori da San Timo, cercando di sapere cosa farà della sua esistenza, anche guardandola da lontano.
 

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