mercoledì 20 novembre 2013

Ultima lettura: "La donna lumaca" di Rosaria Iodice


La donna lumaca

Autore: Iodice Rosaria
Dati: 2012, 191 p., brossura; ePub 2,1 MB
Editore: Lupo (collana Sput. Libri di via)

Photo HelenTambo on Instagram
Non manca la buona volontà a Rosaria Iodice, al suo esordio con un romanzo, ma già scrittrice di racconti. Sembra animata da un gran desiderio di mettere tutto quello che può in ciò che racconta e la storia di Angela compendia questo tutto.
In poco meno di duecento pagine si racchiude la storia di una donna che, al sicuro in una casa di riposo dopo la vita barbona trascorsa negli ultimi quindici anni, ripercorre tutta la sua esistenza, dalla nascita a Pozzuoli appena prima dell’ultima guerra fino alla deriva, ai margini della società. Ad Angela, cresciuta in una famiglia modesta di specchiata onestà, con principi morali molto severi, determinati da una mentalità gretta e un po’ meschina, accadono eventi ciascuno dei quali, preso da solo, poteva giustificare un romanzo: non particolarmente incline alla ribellione come la sorella Marta e tuttavia covando il desiderio di indipendenza di cui all’inizio sembra inconsapevole, la protagonista accetta la corte del primo ragazzo carino che la lusinga in modo decisamente sbrigativo e al quale cede subito, restando ovviamente incinta. L’esperienza dell’aborto clandestino, l’amore segreto per l’amica Teresa, un matrimonio affrettato con un uomo che da subito rivela disturbi mentali, il desiderio di maternità e il rapporto conflittuale con la figlia Roberta, la fuga da casa per diventare un’accattona che vive di espedienti, sono solo alcuni degli avvenimenti, anche catastrofici, che costellano la vita di questa donna insicura, timorosa, vittima delle circostanze: un po’ troppo per i miei gusti. A fare da sfondo alle vicende personali di Angela ci sono gli eventi di storia e di costume che hanno animato la vita e la cultura dell’Italia dal dopoguerra ad oggi: gli Alleati che liberano l’Italia martoriata dalla guerra, la fine della dittatura e della monarchia, il voto alle donne, la musica che arriva da oltreoceano, il festival di Sanremo, l’uomo sulla luna, le lotte femministe e quelle sindacali, la Chiesa oppressiva e la guerra del Vietnam, la battaglia civile per il divorzio e la legge sull’aborto, i fagioli della Carrà, la caduta del muro di Berlino, Gorbačëv, la perestrojka e la glasnost', “Chi l’ha visto?”. Anche questo davvero troppo per una storia che si esaurisce frettolosamente in un romanzo che vuole affrescare un periodo così ampio in poche pagine.
Ci mette buona volontà, Rosaria Iodice, e lo ripeto. Ma non basta. Alcune sciatterie mi sono intollerabili: a p.69 si confonde la Polizia con l’Arma, cioè i Carabinieri (non è che tutte le forze dell’ordine sono ‘Arma’), a p. 105 “E le stelle stanno a guardare” sceneggiato della Rai, tratto da un romanzo di A.J.Cronin, con la regia di Anton Giulio Majano, datato 1971 aveva come protagonista Orso Maria Guerrini, giammai Alberto Lupo (bastava fare una ricerca in rete), a p. 147 un mito della giovinezza della protagonista, insieme a Fellini e alla Ekberg, è la ‘Masini’ (sic!), a p. 153 il romanzo di Gabriel García Márquez “L’amore ai tempi del colera” (1985) diventa “L’amore al tempo del colera” (anche qui, che ci voleva a fare una piccola verifica?). La voglia di raccontare dell’autrice, che pure ha modi garbati, una scrittura piana e un lessico curato, non è sufficiente: come sempre più spesso mi accade ultimamente di constatare, il lavoro di editing è del tutto assente. Un buon editor avrebbe potuto consigliare una scansione in capitoli più coerente, più spazio per alcuni personaggi che avrebbero meritato maggiore profondità di analisi caratteriale, meno fretta nel liquidare passaggi indispensabili alla storia, una maggiore verosimiglianza per alcune situazioni francamente incredibili. Peccato.

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