Betty
Autore: Simenon Georges
Dati: 1961 Georges Simenon Limited (a. Chorion Company);
1992, 141 p., 12 ed. brossura
Editore: Adelphi (collana gli
Adelphi)
Sapeva già molte cose
che non voleva ancora realmente sapere
e faceva apposta a respingerle
nel vago,
in quello che un tempo chiamava limbo.
Photo HelenTambo on Instagram |
Uno sente il nome di Simenon e subito pensa a Maigret. Anzi,
a essere sinceri, immediatamente pensa a Gino Cervi, che del commissario
inventato da Simenon nel 1931 fu insuperabile interprete, in una fortunata serie
di sceneggiati televisivi prodotti e trasmessi dalla Rai tra la fine degli anni
Sessanta e gli anni Settanta. Ma insomma, anche a non voler ricordare la
riduzione televisiva delle inchieste del commissario Maigret, succede che si
scopra -magari tardi- che, oltre ad essere autore di circa 107 tra romanzi e
racconti che hanno per protagonista il forse più celebre poliziotto di tutti i
tempi, Simenon ha scritto un numero imprecisato di scritti, molti sotto
pseudonimo, che con il suo Maigret nulla hanno a che fare. E si scopre magari
che, in fondo, la produzione di Georges Simenon riguarda il famoso commissario
in una percentuale approssimativa di un quarto del totale supposto: pare
addirittura che lo stesso scrittore non conoscesse l’esatta entità della sua produzione
scritta.
Tutto questo lo ignoravo fino all’incontro con Roberto Cotroneo, in occasione di una presentazione del suo ultimo romanzo Betty, di cui ho già parlato qui.
Tutto questo lo ignoravo fino all’incontro con Roberto Cotroneo, in occasione di una presentazione del suo ultimo romanzo Betty, di cui ho già parlato qui.
Cotroneo, presentando il suo giallo (che ha come
protagonista proprio lo scrittore belga, coinvolto, durante un suo soggiorno a
Porquerolles in Costa Azzurra, nel mistero di Pauline che ha deciso di
modellare la sua vita su quella perduta di Betty, il personaggio principale di
uno dei romanzi dello scrittore, per il quale la donna coltiva una vera e
propria venerazione) indugia volentieri a parlare di Simenon, svelando
curiosità sulla sua vita e in questo modo invitando a conoscerlo meglio.
Inutile dire che dall’ascoltare le parole di Roberto Cotroneo a leggere il suo libro e contemporaneamente procurarsi una copia di Betty di Simenon, è stato un susseguirsi di eventi inevitabili. Conosciuta la Pauline/Betty di Cotroneo, dovevo conoscere la Betty di Simenon.
In breve, Betty è una giovane e bella donna, della quale si descrive la discesa in un vortice di perdizione, in seguito alla scoperta del suo tradimento, in flagranza, da parte del marito e della suocera e la conseguente cacciata di casa, con rinuncia scritta a vedere le sue bambine, per sempre. In realtà l’inquietudine di Betty aveva trovato nel matrimonio borghese solo una parentesi di tregua: la donna era stata sempre profondamente irrequieta e curiosa, di una curiosità morbosa che l’aveva spinta da sempre a sperimentare l’estremo. Sembra debole e fragile, Betty, raccolta ubriaca e accudita generosamente da Laure, una vedova che la ospita nell’albergo in cui vive. Si rivelerà tutt’altro: nonostante l’esilità fisica e le intemperie della vita, Betty sarà una specie di dark lady, una mantide che divora quanto di vitale la circonda.
Inutile dire che dall’ascoltare le parole di Roberto Cotroneo a leggere il suo libro e contemporaneamente procurarsi una copia di Betty di Simenon, è stato un susseguirsi di eventi inevitabili. Conosciuta la Pauline/Betty di Cotroneo, dovevo conoscere la Betty di Simenon.
In breve, Betty è una giovane e bella donna, della quale si descrive la discesa in un vortice di perdizione, in seguito alla scoperta del suo tradimento, in flagranza, da parte del marito e della suocera e la conseguente cacciata di casa, con rinuncia scritta a vedere le sue bambine, per sempre. In realtà l’inquietudine di Betty aveva trovato nel matrimonio borghese solo una parentesi di tregua: la donna era stata sempre profondamente irrequieta e curiosa, di una curiosità morbosa che l’aveva spinta da sempre a sperimentare l’estremo. Sembra debole e fragile, Betty, raccolta ubriaca e accudita generosamente da Laure, una vedova che la ospita nell’albergo in cui vive. Si rivelerà tutt’altro: nonostante l’esilità fisica e le intemperie della vita, Betty sarà una specie di dark lady, una mantide che divora quanto di vitale la circonda.
Simenon riesce a disegnare questa figura di donna con tutte
le sue ombre, delineando con precisione i contorni dei suoi pensieri, in uno
scavo psicologico sottile e profondo; tra un fosco presente e un lucido passato
appena avvenuto, i momenti più drammatici si ripropongono alla memoria e si rincorrono
con cadenza quasi regolare, attraverso flashback confusi nel sonno. I
personaggi che circondano questa eroina negativa, Laure, Mario, il marito Guy,
la ‘generalessa’ suocera, i cognati, sono tracciati con altrettanta cura, sembra
di vederli muoversi tra le stanze del Carlton e la Buca, tra Parigi e Lione,
tra la vita di adesso e la vita di prima.
La storia di Betty prende vorticosamente, non riesci a separartene
con facilità, merito sicuramente della scrittura di Georges Simenon, che scorre
fluida e incalzante. Simenon è elegante, anche quando affronta i passaggi più
scabrosi dell’esistenza di Betty, non indugia morboso, ma passa lieve
nonostante la drammaticità degli eventi narrati. Non piace solo la storia che
Simenon racconta, ma piace come la racconta.
Per me si tratta solo di un inizio: scoperto Simenon con uno dei suoi romanzi forse meno conosciuti, il desiderio di leggere ancora altro è prepotente. Il fatto che dal 1991 un editore come Adelphi, garanzia di cura per i particolari dalle traduzioni alla veste grafica, abbia cominciato la pubblicazione di tutte le opere di Simenon, non fa che rafforzare l’intenzione di recuperare quanto perso in tutti questi anni da lettrice disordinata.
Per me si tratta solo di un inizio: scoperto Simenon con uno dei suoi romanzi forse meno conosciuti, il desiderio di leggere ancora altro è prepotente. Il fatto che dal 1991 un editore come Adelphi, garanzia di cura per i particolari dalle traduzioni alla veste grafica, abbia cominciato la pubblicazione di tutte le opere di Simenon, non fa che rafforzare l’intenzione di recuperare quanto perso in tutti questi anni da lettrice disordinata.
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