Visualizzazione post con etichetta saggio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta saggio. Mostra tutti i post

venerdì 21 agosto 2015

Sul comodino: "L'intestino felice" di Giulia Enders


L’intestino felice

Autore: Enders Giulia
Traduttore: Bertante Paola
Illustrazioni di: Enders Jill
Dati: 2015, 251 p., brossura
Editore: Sonzogno

Che imbarazzo, l’intestino!

Giulia Enders è una giovane dottoranda di ricerca in Biologia medica presso l’Istituto di Microbiologia e Igiene ospedaliera a Francoforte sul Reno. Sembra molto più giovane dei suoi 25 anni ed è sorprendente scoprire quali traguardi formativi ha già raggiunto alla sua età. Ai suoi successi negli studi si aggiunge oggi la straordinaria affermazione letteraria che sta ottenendo grazie al suo saggio sulla salute dell’intestino, tra i best seller in Germania nel 2014, “L’intestino felice”.
Photo Elena Tamborrino
Già il titolo è accattivante, almeno per me che da sempre sono convinta che il buon funzionamento del nostro apparato digestivo sia garanzia di buonumore o almeno serenità. D’altronde lo dicevano anche gli antichi medici della Scuola salernitana: defecatio matutina bona est quam medicina e tutte quelle che si succedono nella giornata non hanno lo stesso valore.
Insomma, sedersi (correttamente – e l’Autrice ci spiega come-) in ‘trono’ appena svegli è un gran bel modo di iniziare la giornata, liberi dalle scorie e ‘sicuri da ogni turbamento’.
Enders, con questo saggio divulgativo che si legge piacevolmente perché è anche molto divertente, infrange finalmente un tabù quasi sacro: parlare di cacca si può, sapere cosa succede nel nostro organismo quando mangiamo, conoscere il viaggio che il cibo affronta lungo i chilometri dell’apparato digerente e gli incontri che fa (organi, enzimi, batteri), imparare a riconoscere i segnali del nostro benessere o del nostro malessere, a partire da ciò che troviamo depositato sul fondo della tazza (dobbiamo guardarla, la nostra cacca!).
L’Autrice ci porta a scoprire che l’intestino, organo da sempre oggetto di imbarazzi e di reticenze, “ha fascino da vendere”, ha una sua sensibilità ed è responsabile di una serie di processi di cui l’evacuazione è solo l’atto finale: il buon funzionamento del canale intestinale è indispensabile per avere una buona, se non ottima, qualità della vita.
Non è un caso, d’altra parte, che chi soffre di stipsi (o viceversa di frequenti fenomeni diarroici) è spesso una persona nervosa, irritabile.
Per imparare a controllare il buon funzionamento del nostro intestino, fare in modo che lui sia felice e -con lui- che lo siamo anche noi, è necessario possedere alcune informazioni di base che riguardano la sua morfologia, i vantaggi di un certo tipo di alimentazione che privilegi ad esempio l’assunzione di cibi integrali, i problemi derivanti da intolleranze, allergie e incompatibilità con alcune sostanze come il lattosio, fruttosio e il glutine, i comportamenti del nostro apparato digerente legati al sistema nervoso che regola il funzionamento dell’intestino, come interagiscono tra loro cervello e intestino, il mondo dei microbi in cui l’essere umano si considera come un ecosistema.
Alcune pagine in particolare meritano una lettura attenta: Una piccola lettura sulle feci, che è un vero e proprio memorandum sull’aspetto del prodotto dell’evacuazione (componenti, colore, consistenza), accompagnato dalle illustrazioni di Jill, la sorella di Giulia. Qui l’Autrice si toglie il peso di trattare l’argomento più spinoso e imbarazzante di tutto il trattato e lo fa in modo divertente e allo stesso tempo scientifico (ad esempio, lo sapevate che esiste una scala delle feci che classifica sette tipologie di consistenza, che indicano in modo preciso la velocità o la lentezza con cui il nostro intestino trasporta gli scarti del nostro metabolismo?).
Un altro capitolo interessante, tra quelli iniziali, tratta il tema della comunicazione tra sfintere interno, “rappresentante del nostro mondo interno inconsapevole” di cui è importante il benessere, e lo sfintere esterno, che è un “collaboratore fidato della nostra coscienza”: questi due muscoli di contenzione devono intendersi tra di loro e insieme devono trovare un accordo con il cervello. La collaborazione tra questi elementi consente di non farci fare brutte figure quando non vorremmo mai, ad esempio mandando un “campione di prova”, ovvero una puzzetta, nel bel mezzo di una conversazione nel salotto di zia Berta (pp.22-25): sarà lo sfintere esterno a comunicare a quello interno che non è il momento giusto per far uscire nulla, bisogna pazientare. Poi succede anche che siano altre parti del nostro corpo a produrre rumori che possono sembrare ciò che non sono, mettendoci ugualmente in imbarazzo, doppiamente in imbarazzo anzi, perché dovremmo cercare di scusarci o giustificarci per qualcosa che è diverso da ciò che sembra: che fatica!
Al momento questo libro è sul mio comodino, lo finirò nei prossimi giorni. Ma confesso un entusiasmo per il modo brioso di questa brillante studiosa che mi fa promuovere il suo saggio prima ancora di averne conclusa la lettura, che –sono certa- ha ancora molto da svelarmi.
Raccomando “L’intestino felice”: se impariamo a guardarci dentro -e non solo rispetto alla nostra parte emotiva- possiamo garantirci una buona salute e anche una buona dose di allegria quotidiana.
Come cantava Roberto Benigni ne "L'inno del corpo sciolto":
C'han detto vili
brutti e schifosi
ma son soltanto degli stitici gelosi
ma il corpo è lieto
lo sguardo è puro
noi siamo quelli che han cacato di sicuro.

lunedì 23 giugno 2014

Frequentando salotti letterari... "Mai stati meglio" di Lia Celi e Andrea Santangelo


Mai stati meglio. Guarire da ogni malanno con la storia

Autore: Celi Lia, Santangelo Andrea
Dati: 2014, 236 p., brossura
Editore: UTET



A New York è tuttora fatto divieto di sparare a una lepre da un tram in corsa


Chi non ricorda come un incubo lo studio della Storia a scuola? Chi non pensa che il maggior ostacolo alla comprensione dei fatti storici sia l’ossessione per la successione di eventi, scanditi da date da mandare a memoria? Per quanto sia importante insegnare a ricordare alcune date che hanno segnato fatti storici rilevanti, l’approccio alla didattica della Storia si è fatto negli anni diverso, consente una visione più problematica che nozionistica; tuttavia spesso i libri di testo non aiutano. Bisognerebbe aiutare i ragazzi a non provare disgusto per lo studio della Storia, ma ad appassionarsi ed emozionarsi, prendendo in considerazione ad esempio la reattività dell'uomo di fronte alle risorse a sua disposizione e agli eventi della politica, dell'economia e del progresso tecnologico, che tanto sviluppo hanno portato. Un ulteriore passo sarebbe quello di attualizzare la storia dell’uomo, confrontando i vari passaggi epocali con le vicende contemporanee, in modo meno serioso di quanto normalmente si faccia.
Photo HelenTambo on Instagram
Una proposta inaspettata e inedita arriva da Lia Celi e Andrea Santangelo con questo saggio divertente e istruttivo, che invita il lettore a relativizzare i malesseri odierni, di cui tutti ci lamentiamo sia pure in modi diversi, mettendoli a confronto con quanto di peggio ha sopportato l’umanità nelle epoche passate. Insomma, Celi e Santangelo ci propongono di combattere le ansie moderne con un antidepressivo di sicura efficacia: la riflessione storica.
Se diamo uno sguardo rapido al passato dell’uomo, non sarà difficile rendersi conto che quella che viviamo è un’epoca fortunata, ricca di opportunità: affermarlo adesso, in piena crisi economica mondiale, con tutte le ripercussioni che questa ha sulla vita che tutti facciamo, è coraggioso e incoraggiante.
E così in “Mai stati meglio” si passano in rassegna le malattie cardiologiche, quelle digestive, quelle visive, le epidemie, le affezioni del sangue, la traumatologia e la follia, fino ai disturbi della sfera sessuale, tutti curabili ricordando quando, nel corso della storia, si stava davvero peggio
Conclude il volume una bella bibliografia ragionata, che offre suggerimenti utili ad apprezzare la Storia, nella prospettiva medicamentosa che gli Autori propongono nella loro trattazione.
Molti i titoli interessanti indicati, secondo le epoche storiche di riferimento, da Celi e Santangelo, a partire dai classici (Bibbia, Iliade, Odissea, gli storiografi e i tragediografi latini e greci, Giulio Cesare e Cicerone), passando dai moderni antichisti, per arrivare ai romanzi storici. Si prosegue con Dante e Boccaccio, per finire a Guicciardini e Machiavelli, e ancora con i grandi medievisti Bloch e Le Goff e i romanzieri contemporanei che hanno raccontato il Medioevo, Eco e Follett solo per fare due nomi. Per l’epoca moderna gli autori consigliati sono Manzoni e Beccaria e altri che appartengono abbastanza alla tradizione dei consigli –anche scolastici- di lettura e approfondimento. Interessante per i secoli XX e XXI l’indicazione, tra le tante, della graphic novel “Maus” di Art Spiegelman. Mi aspettavo, per la Preistoria, di trovare l’indicazione di uno dei titoli più interessanti che mi sia mai capitato, un libro che consiglio molto, perché divertente, “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" di Roy Lewis, Adelphi, ma è solo per dire che la lettura, anche per diletto, può offrire spunti davvero interessanti e piacevoli per approfondire tematiche, altrimenti destinate a studi scolasticamente strutturati in modo diverso.
Ma la parte più interessante della bibliografia in appendice è la sezione “Per una storioterapia pediatrica”, in cui si suggerisce l’utilizzo della Playstation e dei videogiochi di strategia a tema storico, che possono essere efficaci nell’avvicinare i ragazzi alla Storia, “materia spesso resa arida, anzi desertificata da una didattica senza fantasia”.
Gli autori provengono entrambi da studi classici, ma hanno percorso strade diverse; Lia Celi è diventata giornalista satirica e autrice radiotelevisiva, Andrea Santangelo si è occupato di archeologia, diventando direttore editoriale per riviste settoriali. Si sono ritrovati, abbastanza casualmente a detta loro, per quest’avventura di “Mai stati meglio”, scrivendo a quattro mani un saggio atipico (come da un po’ capita di leggerne), in cui sono riusciti a ottenere un risultato stilisticamente omogeneo, grazie al continuo confronto che ha consentito loro il raggiungimento di una buona armonia tra le parti (“Ci siamo divisi i capitoli. Appena finivamo, lo mandavamo all'altro che ci aggiungeva le sue considerazioni. In pratica Lia rendeva divertenti i miei lavori e io rendevo pallosi i suoi. Così abbiamo raggiunto un buon equilibrio”, Andrea Santangelo nel salotto di libri.tempoxme.it)
Consiglio davvero questa lettura, che mi ha appassionato e divertito, ma potete anche seguire gli ‘sconsigli’ degli autori, che sul sito di Tempoxme ci danno dieci buoni motivi per non leggere “Mai stati meglio”.