giovedì 13 dicembre 2012

Quali lettori?


 

“In Italia, anche chi legge, legge molto poco: il 45,6% dei lettori non ha letto più di 3 libri in 12 mesi, mentre soltanto i "lettori forti", cioè chi ha letto 12 o più libri nello stesso lasso di tempo, è il 13,8% del totale.” Sono dati Istat, riferiti al periodo 2010 e 2011 e pubblicati il 21 maggio 2012 (http://www.istat.it/it/archivio/62518).
I numeri non mentono. Contro la nonna di Formignana che ha divorato centoquarantasei (146!) libri in un anno, finendo in TV, oggi meno di un italiano su due (il 49,7% della popolazione) legge almeno un libro all'anno e anche i lettori ‘forti’, che ne leggono almeno dieci, sono in calo. Vero anche che crescono i lettori occasionali, quelli che leggono uno o due libri all’anno, saliti al 41,1%  rispetto all’11,2% del 2007. (46* Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2012). Questo dato forse è il più interessante, specie se si va ad incrociare con le classifiche dei libri più venduti, tra i quali emergono i romanzi della trilogia delle Cinquanta sfumature di E. L. James, libri di tendenza che hanno avvicinato alla lettura anche le signore più refrattarie, grazie al passaparola sotto l’ombrellone. Un fenomeno editoriale del genere -mesi di permanenza ai primi posti delle classifiche , record di vendite già dalle prime settimane dalla pubblicazione- non basta a promuovere tanti lettori ‘forti’.
Piuttosto serve riflettere sull’analfabetismo di ritorno, fenomeno sul quale si sono pronunciati storici della lingua come Francesco Sabatini, Luca Serianni e Tullio De Mauro, una realtà con la quale facciamo i conti quotidianamente: il 71% della popolazione si trova al di sotto del livello minimo di lettura e comprensione di un testo scritto in italiano di media difficoltà e il titolo di studio non sembra influire su questo dato, dal momento che anche i laureati che smettono di leggere libri regrediscono soprattutto a livello lessicale.
In opposizione a questo fenomeno deflagrante, che cresce in modo esponenziale e di cui indagare le cause sembra facile ma non lo è, esiste un sommerso che ai più è sconosciuto, un mondo di lettori forti che non si misura solo sulla quantità di titoli snocciolati in un anno, ma anche –anzi, soprattutto- sulla qualità delle letture.
I social network pullulano di gruppi di lettori e di iniziative che tendono a dare suggerimenti, a condividere esperienze di lettura; la rete è un grande contenitore dove basta cercare per imbattersi in blog di lettori che hanno voglia di raccontarsi e raccontare dei libri che leggono. Ovviamente bisogna cercare e questo lo fanno solo le persone davvero interessate ai libri. Io l’ho fatto e mi sono imbattuta in una realtà molto stimolante, fatta di salotti letterari virtuali, spesso più vitali dei tanti reali, dove capita che poche persone si espongano e la maggior parte di loro vada per ascoltare e basta. Indagare sui motivi per cui la dimensione virtuale si sta dimostrando particolarmente vivace e reattiva, pur lasciando il mondo dei libri e dei lettori in una nicchia riservata, è compito dei sociologi. A me basta salutare con molto favore il fenomeno, quali che saranno le sue ulteriori evoluzioni.

Qualche suggerimento in rete:
http://letturesconclusionate.blogspot.it/
http://libri.tempoxme.it/index.php?option=com_kunena&view=listcat&Itemid=47
http://inpuntadipenna-sed.blogspot.it/2012/11/il-mondo-e-piccolo-come-una-biglia-che.html?spref=fb

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